A sinistra la giustizia non funziona se arrestano Battisti, ma le sentenze sono giuste quando in galera vanno gli altri
A sentire certa sinistra la giustizia non funziona se arrestano il terrorista dei Pac, Cesare Battisti. Se mandano in galera gli altri è tutto a posto, ma se, al contrario, dietro le sbarre ci finiscono i loro sodali c’è qualcosa che non va. I commenti di certa gente che solitamente milita a sinistra dimostrano il tarlo che ancora li percuote.
Si definiscono o li spacciano per l’intellighenzia. In realtà sono la pessima declinazione di intellettuale organico. Ovviamente, con tutto ciò che questa definizione comporta in quanto a valore. Le sentenze vanno rispettate, ripetono spesso questi soggetti. Ma solo quando riguardano gli altri, quelli che la loro mente bacata definisce avversari. Quelli che il blackout delle loro sinapsi definisce fascisti, destrorsi, razzisti e magari xenofobi. Se invece in galera ci devono finire quelli che ritengono loro affini e accoliti l’atroce dubbio li assale. Per cui, in queste ore, abbiamo saputo che in realtà non ci sono prove a carico del terrorista dei Pac Cesare Battisti.
Nessuno può affermare con certezza che l’esponente dei Proletari armati per il comunismo abbia ucciso. Nessuno pensa che abbia ormai una certa età e che non sia compatibile con il carcere. Tutti senza cuore coloro che non pensano al suo bimbo piccolo. Perché, è innegabile, che a certa sinistra la giustizia che arresta i suoi sodali non va bene e non funziona se arrestano l’amico Battisti. Peccato che tale compassione non ce l’abbiano quando pensano alle vittime da lui ammazzate. Al dolore dei loro familiari. Ai loro figli cresciuti senza il padre.
Il loro modo malsano di giudicare e descrivere la storia riguarda l’intero scibile umano. Che Guevara? Un eroe. Peccato che qualcuno lo definisca il macellaio del La Cabana. L’ex presidente del Brasile, Lula? Un grande statista. E il fatto che sia in galera è solo frutto di una persecuzione politica. Per non parlare dei fatti di cronaca. Se una persona perbene viene picchiata mentre sta in casa sua dai delinquenti rientra nella normalità delle cose. Se quella persona spara e il malvivente muore apriti cielo. Da vittima, il padrone di casa diventa un carnefice. Magari trova pure un giudice che lo condanna a risarcire i parenti del povero ladro. E gli andrebbe pure bene.
Perché potrebbe arrivare un proletario combattente che lo uccide per vendicare il farabutto morto. Proprio come accadde per il gioielliere milanese Pierluigi Torregiani e per il macellaio mestrino Lino Sabbadin. Nella rivendicazione i giustizieri del Pac scrissero che «era stata posta fine» alla loro «squallida esistenza». Non c’è niente da fare, a certa sinistra la giustizia non piace e non funziona se arrestano Cesare Battisti. E pazienza che fosse un terrorista. Era di sinistra e per questo va difeso. Per questo, ho avuto già modo di fare del sarcasmo sui commenti di giubilo della sinistra di fronte al suo arresto. Commenti che hanno lo stesso valore dei gemiti di una pornostar mentre gira un film hard.
Finché continueremo a vedere la storia e la cronaca con i paraocchi della categorizzazione faremo fatica a vedere nell’altro una persona con la quale confrontarsi e non una sigla politica contro la quale guerreggiare a prescindere. Anche a costo di violentare la storia.