Giornalista e scrittore
 

Sui migranti non è colpa di Gorino ma dell’Ue

Sui migranti non è colpa di Gorino ma dell'Ue che è inerme

Sui migranti non è colpa di Gorino ma dell’Ue che scarica i problemi sull’Italia lasciandola sola. Non voglio credere che gli abitanti di Gorino, in provincia di Ferrara, siano dei razzisti senza cuore che non vogliono ospitare neppure 12 donne e 8 bambini.

Voglio invece pensare che la protesta di quei 590 residenti a ridosso del Delta sia solo l’avvisaglia di una pericolosa stanchezza. Un no contro una politica dell’accoglienza farisaica, vile ed egoistica che comincia a mostrare pericolose crepe. Perché va bene aiutare, e lo dimostriamo da sempre, ma non va bene passare per fessi. Non voglio credere che quei 590 residenti abbiano inteso scagliarsi contro quei migranti.
Voglio pensare che la loro comprensibile protesta possa invece rivelarsi la zeppa necessaria a scardinare questo sistema finto messo in piedi da governi inetti con la complicità di clerici pubblicani. Un sistema usato dagli amici solo per arricchimento personale, per fingersi buonisti a spese degli altri e come lavacro per le (sporche) coscienze. Sono anni che in Italia giungono migranti in fuga da qualche cosa e da anni parliamo ancora di emergenza.
L’emergenza è qualcosa di imprevedibile non periodico-quotidiana come quella a cui assistiamo. Noi cittadini spendiamo per questa emergenza circa 1.000 euro a persona al mese. Soldi che non vanno al singolo migrante bensì a chi finge di accoglierli, per pagare stipendi ad addetti di coop bianche e rosse e per arricchire chi governa questo business.
Non dobbiamo fare voli pindarici perché Salvatore Buzzi che dava da mangiare a politici di ogni colore è cronaca recente. Che ci dimostra che dopo aver salvato dal mare questa gente in fuga il sistema la abbandona in un determinato posto e se ne dimentica finché non succede qualcosa di eclatante. Non esiste un progetto di vera integrazione, non esistono percorsi che diano un senso logico a delle esistenze. Del resto non sanno come aiutare gli italiani in crisi figurarsi se hanno un’idea per chi viene da lontano.
E quando quei 2,5 euro di pocket money non basteranno per levarsi qualche comprensibile sfizio che vuoi che faccia un disperato senza futuro? Non rischia forse di finire nella morsa della criminalità come la cronaca e la storia ci raccontano? La protesta dei cittadini di Gorino potrebbe anche essere letta (ma non è successo) come un No alle politiche deleterie dell’Ue. Un carrozzone che finge di non vedere il problema migranti e se ne infischia degli sforzi umanitari dell’Italia.
Un No a quei Paesi di questa farneticazione comunitaria che parlano di solidarietà e collaborazione quando si tratta di mungere. Ma poi vivono di concorrenza sfrenata agli stessi Stati membri, di veti, di muri e di egoismo patriottico quando c’è da dare e fare. Le consistenti schiere di benpensanti, terzomondisti e radical chic farisaici e perbenisti che oggi gonfiano il petto e si scagliano al grido di ‘vergogna’ contro quei ‘razzisti’ di Gorino farebbero meglio a rivolgere quegli epiteti alle istituzioni Ue.
Ma si sa, farlo contro i più piccoli è più facile e più sbrigativo. Potrebbero magari mettere da parte colori e schieramenti e supportare il premier Renzi che, almeno a parole, ha il coraggio di affrontare i partner europei. Di metterli spalle al muro di fronte alle loro responsabilità pur di trovare una soluzione comune che vada oltre la sterile e costosa accoglienza.
Perché una volta che l’Africa si sarà trasferita in Europa il problema di quel continente non sarà stato comunque risolto. Chi protesta dovrebbe avere la correttezza morale di comprendere che sui migranti non è colpa di Gorino ma dell’Ue che scarica il problema e avalla una falsa politica dell’immigrazione.

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