Giornalista e scrittore
 

I genitori-nonni di Casale e la schizofrenia italica

I genitori-nonni di Casale e la schizofrenia italica che lotta per i diritti più disparati ma non difende coppia vessata

I genitori-nonni di Casale e la schizofrenia italica inerme

Davvero sfortunati i cosiddetti genitori-nonni di Casale Monferrato finiti loro malgrado al centro della schizofrenia italica. Lottiamo per raggiungere traguardi che vengono definiti importanti sulla via della cosiddetta civilizzazione. E poi calpestiamo quelli fondamentali.

Sbraitiamo per costringere gli altri a fare ciò che noi vogliamo e non ciò che è più giusto per loro stessi alla faccia della democrazia. E poi ci voltiamo dall’altra parte quando ci viene chiesto aiuto. Quando quegli altri chiedono aiuto a quella collettività che in precedenza si arrogava il diritto di decidere per loro e che magari, così facendo, ha pure causato dei danni.
Viviamo quasi come normale il fatto che qualcuno muoia in attesa di un’analisi o di un esame o di cure. Ma poi non vogliamo che quel qualcuno scelga di morire costringendolo all’accanimento terapeutico. Così come lottiamo, urliamo, sbraitiamo e manifestiamo da anni per dare il diritto alle coppie omosessuali di adottare un bambino. E poi facciamo finta di niente quando una bambina viene levata ai propri genitori naturali come sta succedendo alla coppia de i genitori-nonni di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria.
Abbiamo impedito la fecondazione eterologa levando la gioia della genitorialità a coppie regolari. Ma non abbiamo neppure dato l’opportunità di adottare uno dei tanti bambini. Piccole anime rinchiuse in una casa famiglia o costrette a vivere in condizioni di estremo disagio. Al contrario, imponiamo alla gente le adozioni internazionali che fanno più che altro la fortuna di chi intermedia. Chissà perché nessuno manifesta o lotta o sbraita di fronte all’obbrobrio che da sette anni sono costretti a subire Luigi e Gabriella Deambrosis. Due genitori privati della loro piccola Viola da sentenze discutibili.
Li hanno ribattezzati i genitori-nonni di Casale e per questo li hanno osteggiati. Quasi a volersi lavare in tal modo la coscienza e giustificare ciò che hanno subito. Facendo passare il messaggio che sia normale per chi è avanti con l’età non poter più essere genitori. Come se la maggior parte dei bambini in Italia non fosse di fatto cresciuta ed educata proprio dai nonni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *