Giornalista e scrittore
 

Come pubblicare un libro

Come pubblicare un libro: la guida che spiega come realizzare un buon prodotto senza spendere una fortuna

Come pubblicare un libro: guida per una scelta consapevoleMessa nero su bianco, quell’idea che ti frullava per la testa da tanto tempo comincia ad assumere contorni davvero interessanti. Giunto a questo punto, ti manca solo una buona guida che ti spieghi come pubblicare un libro. E che ti fornisca le necessarie informazioni per realizzare un buon prodotto senza spendere una fortuna. Ma, soprattutto, senza finire nelle fauci di chi è pronto ad approfittare della comprensibile aspirazione di un autore di dare i natali alla propria creatura. Con questa guida pubblicare il tuo libro sarà semplice e divertente come lo è stato scrivere quella bella storia che ti ha levato o limitato spesso il sonno. Una storia che ti ha dato la giusta carica di adrenalina per andare avanti anche quando la pagina bianca ti pareva un ostacolo insormontabile. E adesso non è il caso di spegnere quel sogno sbagliando l’approccio editoriale. In questa guida offro gratuitamente più di dieci anni di esperienza sul campo. Al contrario di altri, tengo a sottolineare, non ci guadagno niente a fornire queste linee guida che spiegano in maniera chiara come pubblicare un libro dal momento che non debbo fare i conti con conflitti di interesse.

Editore tradizionale o selfpublishing

Come pubblicare un libro: guida per una scelta consapevoleLa prima cosa da fare è scegliere la strada da percorrere per giungere alla pubblicazione del tuo libro. Solitamente le idee non sono sempre chiare e ci vuole ponderazione per fare la scelta giusta. C’è chi sostiene che l’unico modo per pubblicare un libro sia trovare un editore tradizionale.
In realtà, un’altra ottima strada per dare i natali alla propria creatura letteraria è quella del selfpublishing. C’è chi la considera un’opzione di serie B, ma i numeri e i fatti smentiscono questa narrazione.
Come hanno avuto modo di appurare in tanti, non basta avere un editore alle spalle per fare di un libro un capolavoro. O meglio. Se quell’editore è tra i cinque o sei più importanti e ha deciso di investire sulla tua opera, diciamo che ci sono buone opportunità di fare bene. Se, al contrario, parliamo di una realtà piccola sei addirittura su un gradino inferiore rispetto a chi ha scelto l’autopubblicazione.
Solitamente un piccolo editore non dispone delle risorse necessarie per pubblicizzare la tua opera e spesso non organizza neppure una presentazione. Pertanto, sarai tu a dover investire in pubblicità. E i frutti del tuo lavoro andranno a lui e non a te che, al massimo, potrai contare su una percentuale che difficilmente supera il 10% (quando va bene) del prezzo di copertina. E della tua opera non controlli niente. Non decidi tu il prezzo, non scegli tu se e quando fare delle promozioni. Non hai più nulla sotto il tuo controllo, neppure il vero conteggio del venduto.

Piccoli editori

In oltre dieci anni che opero in questo mondo, mi sono imbattuto in editori o presunti tali che non avevano neppure il distributore anche se sostenevano il contrario. Ciò significa che il libro non arriva sugli scaffali delle librerie fisiche come pensa chi va alla ricerca spasmodica di un editore tradizionale.
Questi editori sono talmente piccoli che hanno l’ufficio in casa. E come distribuzione percorrono le medesime vie di chi pubblica il proprio libro in sulfpublishing. Solo che in quest’ultimo caso l’autore è proprietario della propria opera, la gestisce come meglio crede e ottiene un guadagno di gran lunga superiore.
Ricordo, a tal proposito che Joanne K. Rowling, la mamma di Harry Potter, ha cominciato la sua scalata verso il successo proprio autopubblicando il suo primo libro. Perché, prima di diventare famosa, nessun editore illuminato o presunto tale ha avuto la capacità o il coraggio o la lungimiranza di investire sul suo lavoro. E sono tanti gli autori famosi che hanno deciso di abbandonare gli editori tradizionali per il selfpublishing. Così come ci sono tanti autori meno famosi che hanno trovato il pertugio giusto e hanno guadagnato bene autopubblicando il proprio libro.

I passaggi che portano alla pubblicazione

I passaggi descritti di seguito dipendono dalla strada che si è deciso di intraprendere. Se si sceglie di pubblicare il libro con un editore tradizionale, sarà lui a occuparsi di editing, impaginazione e copertina. E, visto l’andazzo, dovrebbe essere lui. Uso il condizionale perché ho visto libri pubblicati da editori tradizionali o presunti tali che non avevano ricevuto alcuna revisione. In caso contrario tocca all’autore che è di fatto imprenditore di se stesso. Non è da tutti fare questa scelta così come mi ripetono spesso coloro che mi scrivono e mi chiedono pareri. Per esempio, c’è chi non ha soldi da investire e ha una scelta obbligata. E c’è chi è convinto che una casa editrice, qualunque essa sia, sia la soluzione a tutti i suoi problemi o aspirazioni. Salvo rendersi conto, e non ci vuole molto tempo, della mancata bontà della sua scelta. Perché, in base alla mia esperienza, molto spesso il piccolo editore nulla fa di ciò che dovrebbe o quantomeno non investe le risorse necessarie per confezionare un buon prodotto di qualità.

Editing, impaginazione e copertina

Come pubblicare un libro: guida per una scelta consapevoleLa prima casella da spuntare quando si decide di pubblicare un libro è quella relativa all’editor. Ogni testo, anche il potenziale capolavoro, necessita di un attento lavoro di rivisitazione o editing. Pertanto, serve una persona capace di dare un valore aggiunto al testo. Sarebbe decisamente riduttivo pensare che il lavoro dell’editor consista solo nel correggere qualche errore o nel mettere a posto la consecutio temporum. E, comunque, da quello che si legge in giro, sarebbe già un buon risultato.
In realtà, il ruolo di un editor sta nello scovare eventuali bug nella storia. Segnalare i punti poco chiari e/o indicare dove c’è ancora da lavorare per sviluppare meglio la trama o dove sarebbe più opportuno tagliare per non appesantirla. A seconda della lunghezza del testo, ci vuole tempo per fare un lavoro certosino. Pertanto, è opportuno partire per tempo.
Il secondo step è la copertina. Non c’è bisogno di ricordare le tante tesi in merito perché basta la ragione. La prima cosa che un lettore nota di un libro è proprio la cover. Se questa attira la sua attenzione ci sono buone probabilità che si legga la sinossi e che poi lo acquisti. Anche in questo caso, il consiglio è non fare le cose in maniera avventata. Scegliere un bravo grafico, senza necessariamente spendere cifre folli, si può.
Infine, l’ultimo passaggio prima della pubblicazione, è l’impaginazione sia del formato ebook che del cartaceo. Ci sono persone capaci e diligenti che fanno lavori davvero eccelsi senza chiedere la luna. Non è un aspetto da trascurare perché anche l’occhio del lettore pretende la sua parte. Se la storia è avvincente ma ci sono errori di impaginazione che rovinano la lettura, ne risentono anche il giudizio complessivo e la qualità dell’opera.

Conclusioni: come pubblicare un libro

Solitamente, i grandi editori si occupano dei tre aspetti di cui ho parlato nel paragrafo precedente lasciando all’autore solo l’incombenza di scrivere. Ma la fortuna di avere al proprio fianco un editore di tale portata appartiene davvero a pochi e spesso raccomandati eletti. Se si sceglie un piccolo editore c’è il rischio che questi tre passaggi non vengano fatti come si deve e ciò che si legge ne è la prova. Da qui l’esigenza di ponderare bene ogni aspetto prima di prendere una decisione su come pubblicare un libro.

Di questo argomento ho già abbondantemente parlato in numerosi articoli che puoi trovare di seguito. Se hai bisogno di confrontarti o di suggerimenti, non esitare a contattarmi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *