Giornalista e scrittore
 

Craxi e i giusti onori a uno statista vero

Craxi e i giusti onori a uno statista vero e molto capace che ha commesso degli errori, ma non come raccontano i rivaliCraxi e i giusti onori a uno statista vero e molto capace

Se parliamo di Bettino Craxi e vogliamo leggere obiettivamente la storia, abbiamo a mio avviso l’obbligo di riconoscere i giusti onori a uno statista vero. Uno statista decisamente più capace di tanti altri, che ha commesso degli errori ma non come raccontano i suoi rivali. Gente non certo alla sua altezza e bisognosa di denigrare gli altri per poter emergere dalla sua triste pochezza. Tristezza e pochezza che si è poi riversata sul Paese e sul nostro benessere. Sono 18 anni che il leader del Psi, Bettino Craxi, è morto. E in tutto questo tempo mi sono più volte soffermato a rileggere la nostra storia.

L’ho fatto con il necessario disincanto e l’opportuna verve critica. E debbo ammettere che mi sono dovuto ricredere su molte cose. Specie quando non ho più trovato gli elementi a supporto delle finte certezze e delle vere bugie su cui abbiamo basato gli ultimi 25 anni di questo Paese. A mio avviso Bettino Craxi non era un delinquente come i tanti cervelli della sinistra comunista ci hanno fatto credere in tutti questi anni. Non era il male assoluto e men che meno il responsabile dei mali del nostro Paese.
Anzi, se di mali vogliamo parlare, la storia racconta che sono venuti dopo la sua forzata uscita di scena. Bettino Craxi ha commesso certamente degli errori. Ma ciò non può esimere dal riconoscere che Craxi si a stato uno statista vero e che meriti i giusti onori che vanno tributati a chi ha dimostrato grandi capacità politiche e governative. Probabilmente è l’unico ad avere avuto gli attributi. Il solo ad avere difeso la sovranità italiana impedendo ai Paesi stranieri di trattarci come sudditi. E magari ha pagato caro proprio questo suo coraggio.
Probabilmente sono in pochi a non conoscere quanto è successo nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 1985 nella base militare di Sigonella. Di sicuro ci sono le tante prefiche prezzolate che provano a minimizzare e forse anche a ridicolizzare ciò che di grande quella notte è avvenuto. Come già accaduto su alcuni pseudo giornali liberali e democratici. Prezzolati che ricordano magari che Craxi è stato condannato per aver incassato tangenti.
Ma dimenticano che gli altri di certo non stavano a guardare. E anzi si sistemavano figlie e parenti nel mentre predicavano di essere diversi. Ricordano il debito pubblico che in quegli anni saliva. E lo fanno senza ricordare che con gli altri al governo prima e dopo è andata esattamente allo stesso modo. Forse anche peggio nonostante ci abbiano sommersi di tasse. Ma soprattutto fingono di non vedere il modo in cui oggigiorno veniamo trattati in Europa al pari di pezzenti, di incapaci, di bari, di truffatori e di sodomizzati

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Fingono di non vedere l’esautoramento della sovranità nazionale. Il tutto a vantaggio di chi usa l’euro come uno strumento di distruzione di massa grazie proprio agli pseudo statisti italici che l’hanno permesso. Fingono di non ricordare le tante nefandezze americane sul territorio italiano coperte da gente come Napolitano e dai suoi accoliti. E, infine, fingono di essersi bevuti la storiella di Tangentopoli così come ce l’hanno raccontata. Ed è proprio per tale ragione che mi chiedo se siano degli incapaci incompetenti o degli scodinzolanti prezzolati.

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