Giornalista e scrittore
 

L’Ue non difende i suoi cittadini sul Dieselgate

L’Ue non difende i suoi cittadini sul Dieselgate ma in Usa Volkswagen deve pagare 15 miliardi per lo scandalo emissioni

L'Ue non difende i suoi cittadini sul Dieselgate per Berlino

L’Ue non difende i suoi cittadini sul Dieselgate su ordine di Berlino che impera in questa finta Unione nazicentrica al contrario di quanto avviene in Usa dove Volkswagen paga per lo scandalo emissioni. Mi chiedo se ci sia ancora qualcuno che pensa che la farneticazione burocratica denominata Unione europea non sia tedesco-dipendente.

Se crede che non siano i nipotini di Hitler a dominare questa fantomatica accozzaglia di Stati in guerra (diversa ma sempre guerra) tra loro per difendere i propri interessi. Lo scandalo Dieselgate ne è l’ennesima prova. In Usa c’è stato il via libera definitivo al maxi patteggiamento per 14,7 miliardi di dollari siglato da Volkswagen e il dipartimento di Giustizia americano. Al contrario in Europa e men che meno in Italia un trattamento simile per gli automobilisti non è neppure contemplato.
Né le istituzioni europee fanno niente per tutelare chi è stato truffato dalla casa automobilistica tedesca. L’accordo Usa prevede anche il riacquisto da parte della Volkswagen di 475.000 auto a partire da novembre. Niente invece per i cittadini europei truffati dall’azienda di Wolfsburg. Più per difendere la faccia che per convinzione si parla di una lettera ufficiale che Bruxelles avrebbe inviato ai vertici del Gruppo Volkswagen.
Nella missiva viene messa in evidenza la necessità di concedere un’attenzione speciale ai clienti che vorrebbero vendere la loro vettura, non riuscendoci a causa appunto delle operazioni di richiamo. Questa è l’unica forma di ‘risarcimento’ concessa nel vecchio continente. E voci di corridoio fanno presente che da che mondo è mondo con la carta ci si può solo pulire…

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