Giornalista e scrittore
 

Don Lorenzo Guidotti tra pietà e sostanza

Don Lorenzo Guidotti tra pietà e sostanza di fronte allo stupro ha ragione sulle brutte frequentazioni che portano guai

Don Lorenzo Guidotti tra pietà e sostanza di fronte a stupro

Non è facile neppure per don Lorenzo Guidotti districarsi tra la pietà e la sostanza affrontando il tema dello stupro. Ha certamente usato parole molto dure così come è evidente che sia stato a dir poco brusco. A mio avviso non è assolutamente condivisibile il modo. Ma nella sostanza non si può non dare il giusto merito al messaggio che ha lanciato don Lorenzo Guidotti.

Sorvoliamo sul nero e sul bianco perché quando uno delinque lo fa a prescindere dal colore della pelle e della provenienza. Così come non c’entra nulla la professione o il livello culturale quando si ha a che fare con un mostro. Del resto, sappiamo tutti che il pericolo esiste anche quando si frequenta un prelato. Però, a quanti lo criticano aspramente vorrei che spiegassero se ne condannano la forma o la sostanza.
Quando i genitori facevano il loro mestiere e non abdicavano al loro fondamentale ruolo ripetevano spesso ai propri figli la regola base. Il mantra consisteva nel non frequentare cattive persone che praticano pessime abitudini. Se frequenti un tizio che ruba prima o poi è ragionevole pensare che finirai nei guai insieme a lui. Se Pinocchio va con Lucignolo è inutile che poi si lamenti se diventa un asino. Esiste al riguardo una letteratura e una filmografia che non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
Pertanto, se trascorri la serata con degli spacciatori, per giunta sconosciuti e senza fissa dimora, che dunque non hanno niente da perdere, corri qualche rischio. E se per giunta ti droghi e ti ubriachi non ti stai forse mettendo nei guai da sola? Quando il governo mette in guardia dal non andare in determinati luoghi perché ci sono dei pericoli e un avventato turista o viaggiatore ci va mettendosi nei guai di chi è la colpa?
Detto ciò, non si può essere indifferenti o insensibili di fronte alla terribile e cruenta esperienza vissuta dalla diciassettenne. Ma soprattutto non la si può trattare in questo modo. Lo stupro resta sempre e comunque la peggiore delle violenze che una persona possa subire. Una volta episodi così drammatici servivano per insegnare. Pertanto l’augurio è che non sia accaduto inutilmente e che sia di lezione per tutti.

4 commenti

  1. Cesario Picca

    E che cosa dobbiamo dire dello stupratore, Laura, avendolo già apostrofato con il peggiore termine che esista? Che dobbiamo aggiungere? Che è un cattivone? Che è un monellaccio? Che ha fatto una cosa orribile? E detto ciò cosa abbiamo risolto? Ci siamo lavati la coscienza? Spero che lo stiano cercando. E sicuramente sarà così. E poi cosa gli faranno? Il suo avvocato – magari una avvocatessa – proverà a scaricare le colpe di quanto avvenuto sulla vittima in un’aula di Tribunale come tante volte abbiamo visto? Dunque, e concludo, non sarebbe più opportuno provare ad evitare di mettersi in certe situazioni? O è eresia solo pensarlo o supporlo? O dobbiamo sempre sentirci liberi di fare ciò che vogliamo, anche metterci nei guai, e poi sperare nella Provvidenza e nella comprensione umana perché tanto siamo vittime e non carnefici? La prevenzione non ha proprio più alcun valore? Ci dica lei qualcosa, Laura. Attendiamo di conoscere la sua opinione.

  2. Cesario Picca

    Concordo con lei, Romina. E ribadisco quanto detto e quanto lei scrive nella chiosa finale. Don Lorenzo ha ragione nella sostanza quando fa intendere che occorre difendersi da soli, ma sbaglia assolutamente i modi e manca della necessaria sensibilità – che da un sacerdote ti aspetteresti anche – nell’affrontare il peggiore e più grave reato che mente umana possa ordire.

  3. Romina

    A 17 anni sei bevuta e segui il primo sconosciuto che poteva essere anche italiano e ti aspetti caramelle ? Noi alla tua età non avevamo lo smart ma non eravamo così stupide ! Certo la violenza và condannata però oggi più di un tempo bisogna stare attenti o attente ! La sbornia l’abbiamo avuta tutti ma si chiamavano i genitori non si seguiva uno sconosciuto che promette di aiutarti ! Oltretutto queste persone hanno un rispetto per la donna pari a quella o meno a quella di un cammello per loro a 17 anni ma anche prima non si è bambine o ragazze sono quà affamati di sesso tanto che andrebbero anche con un morto non c’è pietas. Comunque da quando sono arrivati tutti stì stranieri in 20 anni l’Italia è peggiorata. Comunque don Lorenzo non è colpa della ragazza ma della famiglia………e lei non è sposato quindi nella sostanza ha ragione ma stare dalla parte del carnefice non è concepibile.

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