Giornalista e scrittore
 

E se il femminicidio fosse misantropia?

E se il femminicidio fosse frutto di misantropia e odio non solo verso le donne ma in generale per l’altro?

E se il femminicidio fosse misantropia e odio per l'altro?E se il femminicidio non fosse solo frutto di misoginia ma dell’odio per l’altro e dunque misantropia? Un dubbio che mi assale nel constatare come il femminicidio sembra stia diventando ormai un’emergenza nazionale. Ogni giorno la cronaca parla di uomini che uccidono donne.

Mi chiedo però se si tratti davvero di misoginia o non piuttosto di misantropia. Non è che se per caso contassimo quanti morti ammazzati ci sono ogni giorno scopriremmo che i maschi uccisi sono più delle donne che fanno la stessa fine? Ho l’impressione che gli omicidi, sia di uomini che di donne, siano più che altro il frutto di un abbrutimento e un incattivimento che stanno sempre più prendendo piede nella nostra società nichilista.
Una società in cui non si parla più e un ‘duello’ dialettico o una divergenza di vedute diventano il pretesto di un omicidio. Una società in cui ormai avere un figlio pregiudicato non è più una vergogna bensì un vanto. Dove i professori che cercano di insegnare l’educazione ai figli vengono picchiati dai genitori anziché essere ringraziati. Concludo con un’osservazione: ma i figli maschi da chi vengono non dico educati ma almeno cresciuti? Anche dalle mamme che sono donne e che potrebbero anche spiegare ai figli, se i padri sono incapaci, che la gente non si uccide. Né se donna né se maschi.

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