I Cinquestelle e la farsa dei prof al governo che con Monti si sono rivelati il peggiore disastro della storia italiana
L’idea dei Cinquestelle di portare al governo del paese i professori è una farsa che Paese e cittadini hanno già sperimentato loro malgrado. Una proposta che probabilmente ha il sapore della rivincita, ma che denota scarso feeling con la storia. Li hanno insultati e additati continuamente come ignoranti oltre che apostrofarli come scansafatiche. Li hanno anche dileggiati perché incapaci e li hanno sbeffeggiati perché eterodiretti da un comico.
Accuse pesanti, quelle rivolte al Movimento Cinquestelle in questi anni. Anche se, a dire il vero, per onestà intellettuale, loro ci hanno messo parecchio del proprio per fornire argomenti ai detrattori. E così, probabilmente spinti da una qualche forma di complesso di inferiorità, hanno maturato la loro azione di rivalsa. Mossa che si è materializzata nella convention di ieri nel corso della quale hanno presentato la loro squadra di governo. Peccato che ancora una volta siano scivolati sulla storia.
Proprio non c’è verso di far comprendere loro l’importanza di coniugare il (sacro) furore guerresco che li caratterizza con la preparazione e la conoscenza. E così facendo rafforzano quel cappio che li tiene ostaggio del loro leader. Sarebbe bastato loro ricordare la cronaca degli ultimi anni. Senza scomodare la Storia che potrebbe apparire una provocazione ai più.
Una squadra di professori al governo, ahinoi, l’Italia l’ha avuta ed è stato il peggiore disastro della storia repubblicana. Probabilmente neppure gli anni più bui della Democrazia cristiana hanno partorito un obbrobrio di tale portata. Inutile ricorrere agli aggettivi più spregiativi.
Perché è la cronaca, appunto, che ben descrive ciò che è stato l’esecutivo dello pseudo professor Monti e dei suoi accoliti. Ma ciò che è peggio è che ora i Cinquestelle ci ripresentano un déjà vu senza rendersi conto che i remake sono quasi sempre destinati a finire in farsa, se non in tragedia.