I nazisti ci cacciano pure dal gabinetto Juncker costringendo alle dimissioni l’unico italiano dopo critiche alla Merkel
I nazisti ci cacciano pure dal gabinetto Juncker dopo le critiche di Renzi alla Merkel. Non è un bel film vedere questa Europa dove chiunque entra e pensa di gestire i propri interessi come se gli altri Stati non esistessero. Un’Europa che si sciacqua la bocca con i buoni propositi sull’unanimità scaricando i problemi e gli impegni sugli altri.
Non è un gran bel vedere questa Unione dove la moneta unica è la pena di alcuni e la delizia di altri. Con i forzati dell’Euro da una parte e quelli che si tengono la propria valuta dall’altra.
Non è accettabile sottostare ai desiderata di Berlino che grazie all’euro è riuscita a fare quello che non hanno potuto i suoi consanguinei nazisti dominando il vecchio continente. È evidente che così com’è questo carrozzone non può fare molta strada. La tentazione sarebbe di lasciare al proprio destino gli inutili burocrati di Bruxelles.
È di questi giorni il benservito a Carlo Zadra, esperto giuridico e unico italiano presente nel gabinetto del presidente della Commissione Ue, il lussemburghese Jean-Claude (beone) Juncker. Ufficialmente Zadra si è dimesso. In realtà, da quello che si sa, ha lasciato dopo essere stato depredato delle sue funzioni dal capo di gabinetto, il tedesco Martin Selmayr.
Quest’ultimo gli ha tolto le deleghe su migrazioni, giustizia e affari interni affidandole al britannico Michael Shotter. Sarà un caso, ma la manovra è avvenuta dopo che Renzi si è permesso di fare la voce grossa con la (Caremma) Merkel sull’immigrazione facendole presente l’ovvietà. C’è da vedere se il presidente del consiglio avrà la forza e il coraggio di vendicare questo affronto ‘mafioso’ o rientrerà prono nei ranghi accettando i diktat nazisti.