Il caso Ilva e il garantismo della Procura che parla di presunzione di innocenza ma forse per gli imputati eccellenti
Il caso Ilva e il garantismo della Procura non sono proprio due fiori all’occhiello da portare con orgoglio visto come giranom le cose in Italia a cominciare dalla (mala)giustizia.
Il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, su Rainews 24 ha ricordato che un imputato è innocente fino alla fine del processo. E su questo nessuno ha nulla da controbattere.
Il che significa che è innocente fino a quando non c’è una sentenza di condanna di terzo grado. Mi chiedo se se ne sia ricordato solo perché gli imputati del caso Ilva sono eccellenti o perché è un garantista.
Di certo è un peccato che i suoi colleghi di Bergamo diano la spiacevole impressione di non essere animati dallo stesso garantismo e dal principio della presunzione di innocenza nel caso Gambirasio.
Per non parlare delle tante migliaia di vittime del sistema giudiziario che finiscono alla gogna dei processi mediatici salvo poi risultare innocenti. Per loro, infatti, la presunzione di innocenza non ha alcun valore. E nessun appartenente alla casta la invoca.