Il Salento e l’eterna inferiorità barese che alimenta l’odio nei confronti della Magna Grecia e l’allontana dalla Puglia
Davvero dura per il Salento fare i conti con l’eterna inferiorità barese che alimenta odio e distanza tra il capoluogo e la Magna Grecia. La Regione Puglia ha investito circa due milioni di euro per rafforzare la linea ferroviaria tra Bari e Matera. Ma di investimenti per il Salento neppure l’ombra.
La notizia è di qualche giorno fa, quando la strada ferrata è stata inaugurata. E altre opere sono in programma o in via di realizzazione. Mi verrebbe da pensare, giusto in tempo per festeggiare Matera città della cultura 2019. Perché resto convinto che nella vittoria della città lucana il capoluogo pugliese abbia infuso molto impegno pur di non far vincere l’odiata Lecce.
Nulla da togliere a Matera alla quale va l’imbocca al lupo. Ma con Lecce e con l’intero Salento non c’è paragone. La Magna Grecia è la culla della cultura. Basti ricordare Otranto dove migliaia di fortunati provenienti da tutto il mondo studiavano tra le pareti impregnate di cultura del Monastero di San Nicola di Casole, dove è nato l’Italiano. O gli atleti tarantini noti per aver vinto le Olimpiadi o Quinto Ennio che elargiva sapienza.
Bari e il Salento sono agli antipodi, divisi dall’odio figlio dell’inferiorità storico-culturale degli Iapigi. E chi di invidia vive ed è impastato nulla di buono può pensare. Figurarsi aiutare l’odiata Lecce a vincere il titolo di città della cultura 2019 come pure avrebbe meritato. È la storia amministrativa a dare testimonianza di quell’odio.
Basta guardare il flusso degli investimenti che stranamente si ferma a Bari e nei dintorni come Cristo a Eboli. Anziché rafforzare i collegamenti con il Salento, i baresi si concentrano sulle linee minori che li collegano a Matera o all’entroterra (Bitonto, Mottola e via dicendo).
E pazienza se il Frecciarossa non arriva nel Salento. O se la xylella sta distruggendo l’anima e l’economia della Magna Grecia senza alcun’idea all’infuori dell’eradicamento. Non c’è bisogno di fare retropensiero, sono i fatti che danno contezza del disinteressamento e della distanza tra la Puglia e il Salento.