Giornalista e scrittore
 

Inter “ti piace vincere facile?”

Inter “ti piace vincere facile” inventando Calciopoli nonostante gli atti dimostrino che l’Inter ha commesso reati

Inter “ti piace vincere facile” inventando Calciopoli? Inter “ti piace vincere facile” inventando Calciopoli nonostante gli atti dimostrino che hai commesso gli stessi reati degli altri se non peggio. Pensando all’Inter e alla sua presunta verginità sportiva (smentita da fatti e atti) mi è venuto spontaneo pensare a quel simpatico spot pubblicitario che recita “ti piace vincere facile?”.

Ebbene l’Inter di questi anni incarna perfettamente quello spot. Dopo aver distrutto la Juventus squadra e società con la farsa di Calciopoli e dopo aver gettato milioni di euro in calciatori è riuscita a dominare un campionato italiano ormai depotenziato. Ma non appena i valori si sono (ri)livellati ecco che l’incapacità della dirigenza nerazzurra ha fatto nuovamente capolino. E allora scopri che l’Inter non vince più. Che caccia gli allenatori dopo poche giornate mandando alle ortiche un progetto in cui in precedenza sembrava aver creduto e nel quale comunque aveva investito, che acquista calciatori di qualità spesso discutibili. Ma soprattutto, scoprendosi fragile, comincia a parlare di complotti. E soprattutto accusa gli altri per nascondere gli errori propri.
L’arbitro Rocchi può anche avere sbagliato sabato sera. Ma di certo non ha determinato la superiorità del Napoli. Non ha fatto segnare gli altri due gol, non ha messo a nudo una squadra che non c’è, non ha sbandierato ai quattro venti i problemi che una squadra vecchia inevitabilmente ha. Quante volte altre squadra hanno subito torti arbitrali eppure hanno preferito non commentare. Alla Juve che secondo l’Inter comprava arbitri e designatori è successo tante volte. Chi non ricorda il gol fantasma del Foggia di Zeman? O il rigore inesistente di Catania di qualche anno fa? Eppure la dirigenza bianconera non ha urlato ai quattro venti. Del resto non sempre si può avere l’ex dirigente nerazzurro Guido Rossi che assegna gli scudetti a tavolino.