Giornalista e scrittore
 

Per fortuna che sull’atomico in Iran vigila Mosca

Per fortuna che sull’atomico in Iran vigila Mosca il che lascia tranquilli essendo una paladina di diritti e sicurezza

Per fortuna che sull'atomico in Iran vigila Mosca e zitti

Direi che è una grossa fortuna sapere che sull’atomico in Iran vigila Mosca per garantire la necessaria sicurezza. Sì, perché l’Iran grazie proprio alla Russia avrà la sua centrale atomica. “Il 21 agosto inizierà il caricamento del combustibile all’interno del reattore nucleare” ha detto la Russia per voce di Sergeij Novikov, portavoce dell’agenzia atomica di Mosca Rosatom.

Novikov ha annunciato l’avvio della prima centrale nucleare iraniana, quella di Bushehr, nel sud del Paese. Sempre Mosca assicura il mondo che l’uranio arricchito usato per la centrale non è tale da poter essere impiegato per scopi bellici.
Inoltre la supervisione sulla centrale e lo smaltimento delle scorie nucleari verranno gestiti direttamente dai russi. Nell’ascoltare questa notizia siamo certamente rimasti tutti sollevati e abbiamo pure tirato un grosso sospiro di sollievo.
In effetti sapere che la Russia si erge a paladina della sicurezza e della salute mondiale ci infonde una tranquillità fuori dal comune. A mio avviso se avessero offerto la presidenza dell’Avis a Dracula saremmo stati più sereni.
Ma pensa te se il mondo deve affidarsi alla Russia per stare tranquillo. E magari da domani Putin e compagni si ergeranno anche a paladini della democrazia. Nonostante non siano capaci neppure di risolvere i problemi di casa loro che inevitabilmente si ripercuotono su di noi. Basta vedere quello che succede in questi giorni con gli incendi.
La grande potenza, che esiste solo nella mente sconvolta (contorta?) di Putin, non è neppure in grado di spegnerli. Basta vedere quei disperati che affrontano i roghi con una pompetta manuale o con tubi bucati. E le fiamme stanno bruciando anche le scorie di Chernobyl oltre a minacciare le loro stra sicure (?) centrali atomiche.
Ha ragione Guido Bertolaso quando dice che l’Italia manda in Russia i nostri Canadair proprio per salvaguardare i nostri interessi nazionali.

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