La filastrocca sul nuovo governo e sui suoi componenti che dimostra come alla politica manchi sempre qualcosa
La filastrocca sul nuovo governo e sui suoi componenti è un modo goliardico per dimostrare che, come al solito, alla politica manca sempre qualcosa. E così, leggendo i nomi dei nuovi ministri molte domande sorgono spontanee.
Possibile che nel governo ci sia la Tria e manchino i ciceri? E come mai si parla di Savona e nulla si dice di Lecce? Perché dobbiamo fermarci ai Milanesi e non arrivare ai calabresi? Possibile che ci siamo fermati a Trenta e non possiamo fare anche 31? Davvero dobbiamo contare fino a un Centinaio e non possiamo arrivare a un migliaio? Per quale ragione dobbiamo cominciare bene la giornata con la Bongiorno e non possiamo chiudere con una bonasera? Chi l’ha detto che siamo arrivati al Conte e non possiamo aspirare al principe? È necessario sorbirci un Fraccaro anziché un frate francescano?
Davvero dobbiamo essere Contorti quando potremmo andare dritti? Perché parlare solo di Costa avendo anche montagne ed appennini? Per quale ragione dovremmo accontentarci di una Fontana quando possiamo avere il mare? Continuiamo a parlare Dimaio anche se siamo già entrati in giugno. E, infine, non è vero che si sta Bonisoli perché si vive bene anche in compagnia. Ma per fortuna che il tutto è fatto in Bonafede…