La legge elettorale non riduce la disoccupazione pertanto chi governa dovrebbe pensare alle cose più serie
Probabilmente la legge elettorale è importante, ma dato che non riduce la disoccupazione possiamo anche non inserirla nella lista delle priorità concentrandoci su ciò che serve realmente al Paese.
La puoi raccontare come vuoi. La puoi abbellire e ti puoi vendere nel migliore dei modi. Ma poi i conti con la realtà li devi fare. Evidentemente questo governo, più attento alla forma che alla sostanza, pensava di essere immune da questo fondamentale caposaldo.
I conti con Kronos li devono fare tutti. Quindi, semmai ce ne fosse stato bisogno, abbiamo appurato che la disoccupazione è in aumento come tutti sospettavano abbondantemente. Del resto senza l’ombra di una politica industriale come puoi sperare che il lavoro aumenti? Da qui capisci quanto ne capisce chi ci governa.
Dal fatto che abbiano iniziato dalla fine. Ossia dal jobs act. Sono partiti dai contratti senza dare alle aziende il modo per ritenere il lavoro e la produzione una opportunità e non solo un costo, spesso anticipato a favore dello Stato che tutto divora e sempre di più chiede.
Del resto, sempre per dare una misura sulle capacità di chi ci governa, il problema in questo Paese è la legge elettorale e non il lavoro o un modo per superare la crisi. In fin dei conti lo sanno tutti che la legge elettorale porta tanto pane. Anzi caviale e champagne per tutti. Addirittura c’è una teoria che sostiene che la legge elettorale porti benessere a tutti senza il bisogno di lavorare. E se magari abbiamo pazienza, come direbbe uno che ne capisce, anche cchiu pilu pe tutti…