La truffa dell’abolizione del bollo con l’aumento delle accise sui carburanti attiverebbe un’escalation di rialzi
Così come è stata concepita la proposta dell’abolizione del bollo ha i connotati della truffa. La proposta è di quelle accattivanti, ma la soluzione è peggiore del male. L’abolizione del bollo così come prevista dal governo è solo una truffa.
Eliminare quell’odioso balzello a fronte di un aumento delle accise sui carburanti sarebbe l’ennesima fregatura ai danni dei cittadini. Nessuno dice che l’aumento della benzina attiverebbe una probabile escalation di rialzi che peserebbero molto di più sulle tasche della gente.
Una persona che mediamente spende 160 euro di bollo e percorre circa 8.000 km, con un aumento di 15 centesimi a litro come si ventila, avrebbe un risparmio di circa 70 euro. Ma dovrebbe fare i conti con tutti gli altri aumenti.
Il contadino che produce dovrebbe pur scaricare su qualcuno i maggiori costi di produzione per acquistare il carburante che gli serve per scaldare le serre sotto le quali pianta a e raccoglie le primizie che finiscono sulle nostre tavole. Le aziende di autotrasporti devono pur scaricare su qualcuno i maggiori costi dei viaggi per consegnare le merci.
Le aziende di distribuzione dovranno pur far ricadere su qualcuno i maggiori costi sostenuti per riscaldare i propri punti vendita. E su chi dovrebbero ricadere questi maggiori costi se non sul consumatore finale e quindi su chi risparmierebbe apparentemente 70 euro o addirittura su chi l’auto neppure ce l’ha?
La vera rivoluzione sarebbe se i 6,5 miliardi di minori introiti per l’abolizione del bollo divenissero risparmi da parte degli enti locali. Ma più che una rivoluzione sarebbe un miracolo. E quello non li si può probabilmente chiedere alla politica che in questo campo ci ha abituati a ben altre magie.