Libertà dell’informazione in Italia in Senza Bavaglio, il saggio giuridico che spiega il concetto e la sua evoluzione
La libertà dell’informazione in Italia è al centro del saggio giuridico Senza Bavaglio. Questo completo manuale spiega in maniera approfondita il concetto di libertà dell’informazione e di stampa e la sua evoluzione. Lo fa partendo innanzitutto da quanto scritto nella nostra Costituzione e non solo nell’articolo 21. E poi passa in rassegna 50 anni di lavoro interpretativo di dottrina e giurisprudenza del dettato costituzionale che sancisce il concetto di libertà dell’informazione e della stampa.
Si parte dal diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. E dal principio che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. In pratica è l’apoteosi del cosiddetto diritto positivo dell’informazione, ossia del diritto di informare. Ma poi, grazie a dottrina e giurisprudenza, viene data la stessa importanza al diritto cosiddetto negativo (ma in realtà non lo è) all’informazione.
Il diritto all’informazione si declina nel diritto ad essere informati e nel diritto a informarsi. Laddove il primo presuppone che il chiunque abbia il diritto di ricevere informazioni, dati, notizie e resoconti da altri, magari dai giornalisti che prima si informano. Mentre il secondo implica che chiunque abbia il diritto di cercarsi direttamente quelle informazioni o quei datti o quelle notizie. Perché per poter informare o esercitare i propri diritti occorre essere informati. Fin qui stiamo parlando di teoria e va tutto bene.
Il problema è che la realtà è molto distante dai principi sanciti dalla Costituzione. Perché in Italia, ma non solo, c’è un problema serio di libertà dell’informazione e della stampa. E non c’è certamente bisogno del rapporto impietoso di Reporters sans frontiéres, che pure nel saggio Senza Bavaglio ha molto spazio, per comprenderlo. E se i giornali sono in crisi è anche per questa mancanza di libertà che si denota palesemente in ciò che scrivono a detrimento dell’informazione e della conoscenza. Perché molto spesso le informazioni più che essere omesse vengono distorte. Tutti questi argomenti vengono trattati in maniera storica e giuridica nel saggio Senza Bavaglio.