Giornalista e scrittore
 

Libertà di stampa

Libertà di stampa nel saggio giuridico Senza Bavaglio che approfondisce il tema attraverso dottrina e giurisprudenza

Libertà di stampa nel saggio giuridico Senza BavaglioLa libertà di stampa e la sua evoluzione sono al centro di Senza Bavaglio, il saggio giuridico che approfondisce il tema attraverso il lavoro di dottrina e giurisprudenza. Da possibilità per ogni individuo di esprimere le sue opinioni e le sue idee a strumento di servizio pubblico per la formazione e l’informazione della pubblica opinione. La libertà di stampa nasce come diritto della personalità, come garanzia di libertà individuale. Ma nel corso degli anni – seppure tra le polemiche e lo scontro di opinioni – il concetto è stato allargato. Ed è così passato dalla sfera privatistica a quella pubblicistica. E la sua qualità e la sua diffusione sono diventati i parametri che permettono di misurare il grado di civiltà di un popolo.

In principio la libertà di pensiero è un diritto individuale perché è garantito al singolo. E da ciò deriva che anche la libertà di manifestazione del pensiero è un diritto individualistico. Ma poi diventa un servizio di pubblico interesse. Per tale ragione alla stampa viene assegnata una missione: informare e formare la pubblica opinione. Ma anche Mussolini e i suoi gerarchi erano convinti di questo. In quanto alla missione, dunque, nulla da dire. La differenza, semmai, sta nella sua definizione, nel suo contenuto e nei suoi obiettivi. Gli stati democratici la intendono come funzione a rilevanza sociale. I regimi assolutistici e monarchici come mezzo di propaganda.

La stampa ha il compito di controllare chi esercita il potere su mandato del popolo e di far conoscere agli amministratori il pensiero di chi li elegge. Mette a nudo eventuali abusi della classe dirigente ed è una valida arma che i cittadini hanno per difendersi da questi. Questa funzione è stata sancita anche dalla Corte Costituzionale con la sentenza 105 del 15 giugno 1972. In essa la Consulta sottolinea che «nell’ordinamento democratico il ruolo della stampa e dell’informazione risponde all’esigenza di primario interesse generale della formazione di una opinione pubblica avvertita e consapevole».

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