Sul caso Meredith due colpevoli in libertà secondo carte Procura incapace di far condannare Amanda e Raffaele
Ad ascoltare le tesi della Procura di Perugia sorge il dubbio che sul caso Meredith ci siano due colpevoli in libertà. E soprattutto c’è il sospetto che Rudy Guede sia il “negro” povero, incapace di pagarsi un avvocato di grido, e quindi l’anello più debole. Da qui l’inevitabile condanna. E ora nell’immaginario collettivo è il bruto, colui che senza ombra di dubbio può avere ucciso.
Più o meno come accade in Usa dove coloro che hanno un diverso colore della pelle sono condannabili (e assassinabili) a prescindere. E hai voglia a parlare di democrazia in Usa. Lì prima ti sparano e poi ti chiedono qualcosa. E soprattutto ti possono anche arrestare con l’arma del delitto in mano. Ma se hai un buon avvocato e tanti soldi ne esci da innocente. Proprio come Oj Simpson.
Diciamo che siamo su quella strada anche qui da noi. A mio avviso, ascoltando i resoconti giornalistici, la giustizia italiana potrebbe aver commesso un altro errore rimettendo in libertà due se non colpevoli, quantomeno non innocenti oltre ogni ragionevole dubbio. Ma Amanda Knox e Raffaele Sollecito non sono poveri e “negri” come Rudy Guede. I soldi li hanno e li hanno investiti bene.
Di certo a dare loro una mano decisiva sono stati gli inquirenti, incapaci di dimostrare la loro colpevolezza. E si parla di errori nella raccolta e nell’esame degli indizi, mancate domande, mancati approfondimenti, interrogatori all’acqua di rosa. Almeno così raccontano coloro che il processo l’hanno seguito passo dopo passo.
Normale, quindi, che di fronte alla impossibilità di dimostrare la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio si arrivi all’assoluzione. Di sicuro con Amanda, la luciferina Amanda, farei fatica anche a prendere un aperitivo.
E adesso diventerà pure ricca e famosa. Non escludo che un giorno ci racconti che Meredith abbia deciso di uccidersi da sola nel novembre del 2007. Magari costruendo un quadro indiziario che faccia passare Amanda per la sua carnefice.