Giornalista e scrittore
 

A Monti critiche giuste ma dalla parte sbagliata

A Monti critiche giuste ma dalla parte sbagliata perché la manovra è una rapina ma chi critica non ha fatto meglio

A Monti critiche giuste ma dalla parte sbagliata e non brava

Le critiche a Monti sono giuste ma vengono dalla parte sbagliata. Che la manovra del governo sia una rapina a carico dei soliti noti non ci vuole molto a capirlo. Il professore-santo subito di miracoli evidentemente non ne sa fare. Ma come tutti quelli che lo hanno preceduto è stato capace solo di tassare chi le tasse le ha sempre pagate. Pertanto, sentire parlare certi personaggi politici mi viene da pensare a una sorta di bipolarismo, inteso però come disturbo mentale.

Sembra che questa gente non abbia governato in questi tre anni in cui l’economia è andata a rotoli nella finzione generale che doveva far sembrare tutto a posto. Non era al governo mentre aumentavano le tasse per i soliti noti. Mentre venivano premiati coloro che i propri capitali li hanno nascosti al Fisco portandoli all’estero.
Non governava quando veniva introdotta la tassa di 38 euro per presentare ricorso al Giudice di pace. Un balzello che di fatto impedisce ai cittadini di difendersi da multe ingiuste. Non governava quando veniva aumentata la tassa sui conti correnti. E non governava quando ha reintrodotto l’Ici attraverso l’Imu lasciando fuori la Chiesa.
Eppure oggi questi personaggi che erano al governo insultano (a ragione) Monti per la rapina ai danni dei contribuenti onesti. Criticano (a ragione) il professore per la mancanza dell’equità promessa che passa per l’assenza di provvedimenti più incisivi nel campo dell’evasione fiscale o nei confronti di chi finora ha pagato poco o nulla. Sta di fatto che male stavamo e peggio stiamo. Con buona pace dei professori-tecnici che non sono neppure in grado di fare liberalizzazioni.

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