Ora Bruxelles parla di responsabilità e rispetto reciproco. Perché finora ai nostri politicanti davano solo ordini?
Desta molte perplessità sentire Bruxelles che parla solo ora di responsabilità e di rispetto reciproco. Il presidente della Commissione europea, Juncker, ha spiegato nei giorni scorsi che “la Commissione è pronta a lavorare con l’Italia con responsabilità e rispetto reciproco”. Non so se definirmi tranquillo per queste parole o piuttosto preoccupato. Mi chiedo, infatti, per quale ragione a Bruxelles abbiano sentito l’esigenza di parlare di responsabilità e rispetto reciproco.
Ciò fa venire il dubbio che sia una sorta di excusatio non petita. Che interpretazione dare alle parole di Juncker? Perché solo ora Bruxelles parla di responsabilità e rispetto reciproco? Bisogna forse pensare che finora tale rispetto reciproco non ci sia stato? Che ci trattavano come pezzenti? Vuol forse significare che fino a questo momento i nostri politicanti andavano a Bruxelles come pecoroni?
Che senza parola proferire si facevano assegnare gli ordini dai saurocrati nazo-diretti? E che gli applicassero per spremere gli italiani e distruggere l’economia del Paese? Che anche a Bruxelles cominci a sorgere il dubbio che la diga Mattarella non sia più in grado di salvaguardare gli interessi stranieri in Italia? Vuol forse dire che si stiano preparando ad un cambio di strategia? Per cui, d’ora in poi, non più imposizioni deleterie e demenziali compiti da svolgere a casa bensì confronto e negoziazione tenendo in debito conto gli interessi degli italiani?
Assolutamente vero. E, in più, anche quelli che finora hanno comandato in Italia non sono stati in grado di difendere gli interessi degli italiani
Finora Bruxelles stato il punto di arrivo di politici trombati in Italia a cui come buonuscita veniva concesso un buon stipendio UE. Gli altri paesi europei mandano invece tecnici preparati che fanno squadra tra loro e possono quindi strappare condizioni favorevoli per il loro paese a prescindere dalla appartenenza politica.