Pubblicare in selfpublishing: la guida per scegliere bene offrendo al lettore libri di qualità e per guadagnare
Nella scelta tra pubblicare in selfpublishing o pubblicare con un editore, scelgo decisamente la prima alternativa. E in questo articolo spiego il perché di questa preferenza in combinazione con altri miei articoli nei quali ho trattato lo stesso argomento. La mia vuole essere una sorta di guida per scegliere bene cosa fare una volta che hai finito di scrivere la tua storia. Un aiuto per offrire al lettore libri di qualità e per guadagnare, spesso anche più di quanto offrono le case editrici o presunte tali.
Sono ormai più di dieci anni che per pubblicare i miei libri ricorro al selfpublishing. Una scelta che certamente comporta un grande lavoro, ma permette anche di ottenere buone soddisfazioni. E non dare retta a chi sostiene che i libri pubblicati in selfpublishing siano di pessima qualità. Intanto, perché non si vedono miracoli neppure in quelli delle case editrici (men che meno in quelli degli editori a pagamento). E poi dipende sempre da come si pubblica e dalle risorse che si mettono in campo. Se hai a disposizione una brava designer per la cover, un bravo editor e un capace impaginatore hai esattamente gli stessi strumenti che usano gli editori tradizionali. E, librerie fisiche a parte, gli stessi canali distributivi a disposizione.
Pubblicare in selfpublishing

Infatti, sono tanti gli scrittori famosi che hanno deciso di pubblicare i loro libri in selfpublishing. Perché alla fine non è la casa editrice che fa la differenza, ma lo scrittore e il suo talento. Giusto per fare un esempio, anche la Rowling, la mamma di Harry Potter, ha cominciato autopubblicando i suoi libri.
Di sicuro per pubblicare in selfpublishing servono molta fatica e risorse dato che il selfpublisher non si limita solo a scrivere. Come dicevo prima, occorre scegliere un editor capace. E non è certamente facile. Ne so qualcosa dato che in questi dieci anni ne ho conosciuti molti, specie quelli che pensavano di essere fenomeni, ma senza bacchetta magica. Nel mio girovagare ne avevo trovata una molto capace, ma ultimamente ha deciso di cambiare vita e, vi giuro, mi sento un po’ spaesato. Senza disperare, però, mi sono dato da fare e ne ho trovata un’altra davvero molto brava e capace.
Una volta messo a posto il testo, serve chi ti crea l’ebook e chi ti impagina il cartaceo. Quando ho iniziato non sapevo niente. Con pazienza e tanta buona volontà ho imparato a conoscere e ad utilizzare gli strumenti necessari. Ora questo lavoro lo faccio da solo. E in tal modo ho aiutato altri a realizzare il sogno di pubblicare i propri libri in selfpublishing.
Per quanto concerne la copertina, si trovano tanti gruppi di discussione sui social che possono dare una mano e piattaforme valide come Fiverr dove scegliere un buon aiuto e confrontare anche i prezzi. Seguendo questi passaggi, (fermo restando l’importanza di avere una buona storia) puoi stare certo che hai creato un prodotto di qualità.
L’importanza di farsi conoscere

Quando la tua creatura è pronta, inizia la parte più difficile: la distribuzione e la promozione. Se non ti conoscono non sanno che esisti. E se non sanno della tua esistenza, non acquisteranno il tuo prodotto anche se stiamo parlando di un capolavoro.
Anche in questo caso, o fai da solo se ne sei capace o ti affidi a qualcuno che non sia il solito rapace in attesa di sfruttare gli altri. I social media sono un valido strumento per fare pubblicità. Ma occorre conoscerne i meccanismi per non sperperare soldi inutilmente.
Comprendo come spesso sia proprio questo passaggio a spaventare o scoraggiare i più. Ma a dire il vero finora ho visto davvero poche case editrici propense a investire risorse per autori emergenti. E, di questi tempi, anche per quelli più famosi che di fatto si vendono da soli.
Presunti ostacoli nel pubblicare in selfpublishing

E a tutti ribadisco la stessa cosa. La differenza la fa solo una grande casa editrice. Un editore che ha tanti soldi e decide di investire su di te e sul tuo talento, ma qui siamo già sul terreno del miracolo, visto come vanno le cose.
Se ti fai pubblicare da una piccola casa editrice non hai risolto il problema. Perché il piccolo editore non ha le risorse per pubblicizzare il tuo libro. Ergo, sei tu che devi fare la pubblicità e devi investire nelle presentazioni. Con la differenza, però, che in questo caso tu lavori e la casa editrice incassa.
Di seguito gli altri articoli che ho scritto sull’argomento e che sono certo potranno esserti di aiuto. In essi troverai ulteriori approfondimenti su ciò che ho detto e sostenuto in questo articolo. E grazie ad essi potrai schiarirti meglio le idee e fare una scelta ragionata e consapevole.
La cosa importante è non lasciarsi prendere dalla smania di pubblicare a tutti i costi. Perché è proprio in tal modo che si portano a casa fregature. Occorre ponderare le decisioni e valutare al meglio le proposte che si ricevono. E, una volta pubblicato, non affidarsi al primo squalo che si appalesa facendoti spendere soldi inutilmente.
Sono davvero contento di essere stato utile. In bocca al lupo
Chiaro ed esaustivo in due punti ha suggerito il modo più percorribile grazie.