Scalfaro e il coraggio di dire no da parte di uno dei pochi democristiani che non ha approfittato delle istituzioni
Nonostante fosse un democristiano, bisogna riconoscere a Oscar Luigi Scalfaro il coraggio di dire no e forse anche il merito di essere stato uno dei pochi che non ha approfittato delle istituzioni democratiche. Che non ha rubato, che non ha contribuito al tentativo di distruzione dello Stato, che non ha baciato le persone sbagliate.
Aveva idee magari criticabili. Come quando redarguì una dama che aveva le spalle scoperte. Un affronto che il grande Totò voleva lavare con una sfida al primo sangue. Ma almeno era onesto. E non è poco. Fu uno dei pochi a dimostrare il coraggio di dire no.
Lo disse nel famoso discorso del 3 novembre 1993 quando disse “a questo gioco al massacro io non ci sto”. E di sicuro non doveva difendere se stesso. Ma fu anche colui che ebbe il coraggio di dire a Berlusconi che il suo avvocato indagato-imputato-condannato Cesare Previti non poteva diventare il ministro della giustizia.
Qualcuno potrebbe pensare che non ci voleva molto per dire no a Previti. Beh i fatti e la politica di questi anni hanno dimostrato il contrario. Una politica fatta di ominicchi, di bunga bunga, di difesa di interessi personali quanto meschini. Almeno Scalfaro è stato un paletto. Ha difeso l’onestà. Probabilmente ci mancherà una figura come lui. Specie in questo deserto sconsolante.