Giornalista e scrittore
 

Gli ulivi anima del Salento muoiono e politica guarda

Gli ulivi anima del Salento muoiono e politica guarda sprecando parole senza cercare soluzioni allo scempio xylella

Gli ulivi anima del Salento muoiono e politica guarda

Gli ulivi anima del Salento muoiono e la politica guarda senza fare niente per trovare una cura. Da due anni si sentono solo parole e si avverte tanto disinteresse. Come se non ci si rendesse conto che l’anima del Salento sta spirando desolatamente.

E ciò avviene nel silenzio assordante della inutilità delle parole e dei proclami fine a se stessi e dell’inerzia complice e vigliacca. Gli ulivi del Salento stanno morendo. E con loro si spegne di fatto il soffio vitale di questa meravigliosa lingua di terra baciata dai due mari e riscaldata dal sole.
Un maledetto virus li sta uccidendo e nessuno muove un dito per cercare una soluzione. In tal modo ogni giorno porta con sé ulteriori scenari da girone infernale dantesco. Piante millenarie e fantastiche, incomprese e misteriose, ridenti e portentose, vitali e generose, sensuali e danzanti che probabilmente non vedremo più.
Parlano di un virus e mi chiedo se davvero non sia la solita pantomima bastarda e terroristica di chi li crea per poi arricchirsi con la cura. Oppure il disegno di chi vuole definitivamente in ginocchio questo lembo di Magna Grecia. Magari per favorire altri concorrenti che alla qualità dei nostri prodotti non giungeranno mai neppure con la bacchetta magica.
Hanno iniziato anni fa con le patate. Allora hanno distrutto quella che i tedeschi avevano battezzato ‘cioccolatino’. E ora stanno proseguendo con gli ulivi e il dionisiaco succo di questi frutti saporiti. Ma stavolta il piano è realmente diabolico perché la posta in gioco è davvero molto alta. E’ in pericolo la stessa coscienza di una civiltà fiera e contadina, maltrattata e gentile, calorosa e accogliente, stanca e amorevole.
Se l’incapacità della politica è miseramente nota mi chiedo perché non intervenga la magistratura che da anni ne fa le veci riempiendone (nel bene e nel male) i vuoti. Perché non indaga per farci capire se realmente ci sia dietro un disegno criminoso o il fato che porta alla morte per garantire la rinascita. Proprio come recita l’acronimo Inri (Igne natura renovatur integra). Perché questa terra meravigliosa, martoriata, ingiuriata, derubata e derisa ha diritto come Faust di avere il proprio riscatto.

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