Bratislava è l’ennesimo fallimento Ue inutile e dannosa farneticazione delle lobby a discapito dei diritti dei cittadini

Bratislava è l’ennesimo fallimento di questa Ue, una inutile e dannosa farmeticazione dominata dalle lobby a discapito dei diritti dei cittadini. La “solidarietà flessibile” e lo strappo di Renzi da Orsetto Hollande e Caremma Merkel sono l’ulteriore dimostrazione dell’inutilità di questa Ue. Un’accozzaglia che di unità, concordia, mutualità e cooperazione non ha niente. Un mostro denominato Ue frutto delle farneticazioni saurocratiche. Attente solo agli interessi delle lobby che nulla hanno a che vedere con i bisogni e le priorità dei cittadini.
Finalmente il premier Matteo Renzi si è reso conto che in questa Unione europea niente funziona. E ognuno continua a farsi i propri affari a dispetto degli altri. “Le regole vanno rispettate tutte” ha detto Renzi riferendosi al surplus commerciale di cui godono i nipotini di Hitler a scapito degli altri partner europei. “Non faccio le conferenze in compagnia di Hollande e Merkel se non sono d’accordo” ha aggiunto Renzi. Il premier era sensibilmente piccato per l’ennesima chiusura di Bruxelles di fronte al problema immigrazione.
Per la prima volta, bisogna riconoscerlo, abbiamo un premier che non le manda a dire e bacchetta gli altri leader europei. Già un passo avanti rispetto agli altri invertebrati che lo hanno preceduto. Gente che ci ha buttato in questo pozzo senza fondo che si chiama euro. Adesso, però, ci si aspetterebbe un colpo di reni, il passo finale. “L’ora delle decisioni irrevocabili”, il passaggio dalle parole ai fatti. La “solidarietà flessibile” sull’immigrazione i paesi dell’est dovrebbero ficcarsela in gola con gli stessi effetti mortali di una lisca di pesce.
E come loro anche il boscaiolo Schulz che li ha sostenuti. “Non possiamo lasciare che un problema come l’immigrazione esploda per l’incapacità dell’Europa” ha detto ancora Renzi. Che ha ricordato come la politica dell’austerità abbia portato il vecchio continente nel pantano della crisi al contrario di quanto accaduto in Usa con la politica degli investimenti pubblici.
Questa Europa è composta da 27 Paesi che nulla hanno in comune. Perché ognuno pensa ai propri affari, spesso a scapito degli altri. Pertanto, se ognuno va per conto proprio, è evidente che non serva a niente. La Brexit ha dimostrato che uscire da questa farneticazione si può. E che gli effetti sono assolutamente positivi per chi sceglie di proseguire per conto proprio. A dispetto di quanto sostengono i tanti soloni prezzolati e gli imbecilli imbrigliati dal pensiero unico massificato. Tanto intelligenti quanto incapaci di una posizione propria.