Giornalista e scrittore
 

Sul Dieselgate Germania e Ue contro Italia e Fca

Sul Dieselgate Germania e Ue contro Italia e Fca dopo aver imposto a Bruxelles il silenzio sul caso Volkswagen

Sul Dieselgate Germania e Ue contro Italia e Fca e non altri

Sul caso Dieselgate la Germania e l’Ue si scagliano contro Italia e Fca ma nulla dicono sulle altre case automobilistiche. Non ci voleva certo il neo presidente Usa, Donald Trump, per ricordare a noi cittadini europei il triste fardello che ci è stato imposto con la farneticazione saurocratica definita Ue.

Purtroppo la vita di tutti giorni ci ammannisce l’obbligo di sottostare al giogo dei tedeschi. Di subire lo strapotere e gli ordini dei nipotini di zio Adolf. Gente che ha coronato i sogni dell’illustre concittadino senza guerre. E’ bastato solo inventarsi questo fardello di nome Unione europea con l’annesso strumento di sterminio di massa denominato euro.
Perché è innegabile che sia la Germania a governare e a dominare il vecchio continente. E nulla si muove che non siano i teutonici a volerlo. Per fare un esempio legato ai giorni nostri possiamo parlare dello scandalo Dieselgate. Gli automobilisti Usa riceveranno circa 15 miliardi di dollari dalla Volkswagen per la truffa posta in essere nei loro confronti con la farsa delle emissioni truccate.
Nulla è invece previsto per i subalterni europei per i quali la Commissione europea non si è neppure preoccupata. Figurarsi, non era neppure da sognare che gli inetti di Bruxelles mostrassero un po’ di coraggio per fare almeno la voce grossa con il loro ras. Però ora tutti a fare la voce grossa con Fiat e con l’Italia. E lo hanno fatto attraverso il portavoce per l’Industria, Lucia Caudet.
Accodandosi come un cagnolino scodinzolante ai padroni tedeschi, la Commissione europea ha detto: “Abbiamo ripetutamente chiesto all’Italia di presentarci al più presto risposte convincenti. Il tempo si sta esaurendo perché vogliamo concludere le discussioni sulla conformità della Fiat a breve”. Minacciando addirittura una procedura di infrazione in mancanza di una risposta italiana nell’ambito del processo di mediazione con la Germania.
Se il ministro Delrio ha chiesto il rispetto che l’Italia ha concesso ai ‘crucchi’, Calenda è stato più acuto invitando Berlino a pensare ai suoi enormi problemi con Volkswagen. Perché l’impressione è che i tedeschi si stiano comportando come Sansone con i filistei spargendo sterco nel ventilatore. Soprattutto ora che sono stati pizzicati a fare i furbetti dimostrandosi poco seri e come gli altri che solitamente criticano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *