Nel giro di poco tempo sei persone vengono barbaramente uccise a Bologna. Gli inquirenti scopriranno che un filo rosso le lega a un tragico destino.
La loro sfortuna è essersi trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il giallo Il filo rosso comincia con l’omicidio di un imprenditore siciliano sui colli di Bologna. Poi la scia di sangue diventa sempre più consistente con la morte di altre cinque persone.
All’inizio non è facile per gli investigatori trovare un collegamento tra questi omicidi perché il modus operandi non è lo stesso. E gli inquirenti paiono in difficoltà di fronte a questa mattanza che caratterizza il giallo Il filo rosso. Ma spesso la soluzione è sotto i nostri occhi, basta vederla.
Chi è coinvolto in prima persona, magari non se ne accorge al contrario del solito giornalista ficcanaso fortunato a mettere insieme tutti gli elementi. Tessere che si incastrano perfettamente dando l’idea di appartenere allo stesso mosaico. Una chiave di lettura che fatica a prendere piede tra gli investigatori alle prese con questo intricato grattacapo.
Il filo rosso è un giallo mai banale, dalla trama lineare e coinvolgente, mai abbandonata al caso, capace di scatenare la fantasia del lettore desideroso di sbrogliare l’intricata matassa che lo coinvolge. Il tutto avvolto in una suspense che non lascia il tempo di respirare pur di giungere alla soluzione del caso. Un finale per niente scontato che per certi versi lascia con l’amaro in bocca.