Giornalista e scrittore
 

Il genio Napolitano e l’allergia delle urne

Il genio Napolitano e l’allergia delle urne che impedisce di votare per lasciare ancora al potere i suoi accoliti

Il genio Napolitano e l'allergia delle urne e dei responsi

Non ci vuole il genio della lampada per capire che Napolitano ha l’allergia delle urne e impedisce di votare sol perché vuole lasciare al potere i suoi accoliti. Perché è difficile immaginare che votare tre o quattro mesi prima della scadenza naturale della legislatura porterebbe l’Italia a fare i conti con chissà quale inimmaginabile e catastrofica sventura.

È quanto sostiene quel genio di Giorgio Napolitano. Colui che una volta giunto nella stanza dei bottoni ha fatto carne da macello dei compagni che avrebbe dovuto avere a cuore. È quello che vanno ripetendo i suoi sparuti e disperati accoliti solo ed esclusivamente per interessi di bottega. Infatti, sanno che corrono seriamente (e per fortuna, per quanto mi riguarda) il rischio di non superare il 5% della soglia di sbarramento. Circostanza che li costringerà a cercare un lavoretto per sbarcare il lunario dato che non potrebbero più contare sui lauti stipendi da parlamentari.
Se ci fosse un po’ di memoria storica si ricorderebbe che il signor Napolitano, tra i peggiori presidenti della Repubblica, è sempre stato contrario alle elezioni. Infatti, non bisogna scordare che per anni, pur di bloccare il ritorno alle urne, ha sostenuto il peggio della politica nostrana. E lo ha fatto contribuendo a formare e dando pieno appoggio a governi come quello del professor (?) Mario Monti o di Enrico Letta, i peggiori esecutivi che la storia repubblicana abbia mai conosciuto. Di gente di questo tipo, che nulla di buono ha dato a questo Paese, la gente non ne ha alcun bisogno.

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