Per l’innominato al governo i lavoratori sono ingrati e ci manca solo che li accusi di avere distrutto l’economia
Per l’innominato al governo i lavoratori sono ingrati e ci manca solo che li accusi di aver distrutto l’economia. «Alcuni dei danni maggiori arrecati al Paese sono derivati dalla speranza di fare bene anche dal punto di vista etico, civile e sociale. Ma con decisioni politiche che spesso non erano caratterizzate da pragmatismo e valutazione degli effetti».
Si è espresso così l’innominato al governo parlando dello Statuto dei Lavoratori. Lo ha fatto nel corso del XXVI Convegno della Società Italiana di Scienza Politica, all’Università Roma Tre.
E ha aggiunto che «certe disposizioni intese a tutelare le parti deboli nei rapporti economici hanno finito, impattando sul gioco del mercato, per danneggiare le stesse parti deboli che intendevano favorire». Fra un po’ ci faranno credere che a staccare la spina all’economia sono stati gli stessi lavoratori. Gente smidollata con la pretesa di essere pagata per lavorare.
Gente ingrata che avrebbe dovuto ringraziare i padroni per il solo fatto di avere lavorato. Accontentandosi solo di quello. Che almeno la sera poteva andare a letto con il felice obiettivo di potersi svegliare la mattina sapendo di andare da qualche parte. Magari a rischiare la vita. Gente che in tal modo non stava a casa a oziare noiosamente. Poteva consumare l’acqua dei padroni usando il loro bagno.
O risparmiare la corrente elettrica non dovendo accendere interruttori a casa propria. Se questa è la sapienza del professore stiamo davvero messi male… In effetti è quando uno deve dimostrare praticamente le sue qualità che si capisce quanto vale. E l’innominato e i suoi sodali possono certamente abbandonare il campo per scarsissimo rendimento.
Ancora una volta il quadro della situazione lo ha dipinto Susanna Camusso, leader della Cgil. «Penso che sia la dimostrazione che questo Governo non ha idea su cosa fare per lo sviluppo e la crescita». Si sbaglia solo quando dice che «pare che il governo abbia esaurito qualunque spinta propulsiva. La ripetizione di un film che abbiamo già visto. Si continua a riproporre ricette che hanno già dimostrato la loro fallimentarietà oppure si butta la palla in un altro campo, come hanno fatto sulle questioni della produttività».
Questo governo non ha mai avuto alcuna spinta o idea. Tranne quella di imporre tasse a chi già ne paga troppe. E non ci voleva certo una pletora di professori (?) per farlo.