L’omicidio stradale può essere una legge pericolosa perché un tale provvedimento potrebbe essere dannoso senza tutele
L’omicidio stradale può essere una legge pericolosa senza le dovute tutele. Perché a causa di un tragico incidente si può essere costretti a pagare per colpe che non sono state decise da un giudice ma da burocrati.
Supponiamo che tu non abbia mai fatto uso di alcol, neppure un bicchiere di vino a tavola, e che tu non abbia mai fatto uso di droghe. In 21 anni che hai la patente non hai mai commesso un incidente. E quando sei al volante usi tutte le precauzioni per evitare distrazioni alla guida.
Insomma, sei un automobilista modello. Di quelli che si fermano davanti alle strisce per far passare i pedoni. Succede, però, che un giorno, mentre stai conducendo i tuoi amati genitori con te, la tua auto finisca sotto un tir. Tu ti salvi per miracolo mentre le persone più importanti della tua vita se ne vanno per sempre. Nonostante il tuo amore infinito per la vita, esserti salvato dopo questo disastro è già una grande sofferenza.
Per le leggi di questo Paese, però, sei un criminale. Sei un assassino e pertanto devi finire in galera. Senza che però nessun giudice, in un equo processo, abbia stabilito se tu sei o meno un assassino e di chi sia la colpa di quel maledetto sinistro mortale. Tu nel frattempo, per volontà di un gregge informe e infame di politici a caccia di visibilità, sei marchiato.
Sei senza patente perché te l’hanno ritirata, spendi soldi (che magari non hai) per pagare avvocati. Magari anche per cercare di riprenderti un pezzetto di vita e sei soprattutto in galera a scontare una colpa che non hai. E se riuscirai a riprenderti la libertà, se ancora ti permetteranno di guidare, dovrai comprarti un’auto nuova. Ma prima dovrai sostenere nuovamente l’esame di guida e ricominciare d’accapo la tua storia di automobilista.
Ciò significa che agli occhi delle fameliche compagnie assicuratrici sei un pivello. Pertanto, se prima pagavi 500 euro di Rca, ora ne devi sborsare almeno 2.000. Faresti meglio a non comprare l’auto e a non riprendere la patente. Ma come farai a muoverti se un mezzo (anche uno scooter) ti serve per lavoro e quelli pubblici non ti possono essere d’aiuto?
Questo, o peggio ancora, potrebbe accaderti con la nuova legge sull’omicidio stradale. Mi auguro che il legislatore abbia previsto dei contrappesi e delle tutele anche per chi non è un delinquente ma solo la doppia vittima di una tragica fatalità. Sarebbe opportuno che i processi per queste tragiche situazioni avessero una corsia preferenziale, almeno per stabilire eventuali colpe e su quelle decidere poi le pene. Ma per come vanno le cose in questo Paese non credo proprio.