Insultare la Meloni non è una lotta per la libertà civile ed è peggio se gli insulti arrivano da chi difende democrazia
Insultare la Meloni non è per niente una lotta per la libertà civile ed è ancora peggio se gli insulti arrivano da chi si spaccia per difensore della democrazia. Di fronte all’incedere di Kronos è sempre difficile spacciarsi per chi non si è. E così, ancora una volta, viene smentita buona parte dei soliti benpensanti. Di coloro cioè che pensano di essere più avanti degli altri, di coloro che credono di poter dare lezioni di civiltà al prossimo.
Ritengo sia oltremodo scandaloso il bombardamento di insulti che in queste ore è stato rivolto in maniera gratuita e ingiustificata contro la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Non si capisce davvero cosa c’entri l’opinione personale sulle adozioni e sul mondo gay con la sua maternità. Come se pensarla in maniera diversa giustifichi la mole di cattiverie che le è toccata suo malgrado. In fin dei conti il meccanismo è noto. Le persone omosessuali, e qualche sodale mentecatto vittima del pensiero unico massificato, attaccano sistematicamente chi la pensa in maniera diversa da loro.
Costoro che chiedono comprensione agli altri e poi si comportano esattamente come quelli che denunciano e additano come omofobi, razzisti e retrogradi. Costoro che dicono di lottare per la libertà (di chi? La loro e basta?) e poi la vietano a chi la pensa in maniera diversa. La democrazia, di cui in tanti si sciacquano la bocca, vale per tutti. Anche per chi la pensa diversamente. Solidarietà profonda e sincera alla signora Meloni.