Giornalista e scrittore
 

Per la Cancellieri un silenzio che vale oro

Per la Cancellieri un silenzio che vale oro per chi è stata scarsa come commissario di Bologna e lo è come ministro

Per la Cancellieri un silenzio che vale oro se fosse usato

Se certe volte il silenzio vale oro per la signora Cancellieri vale più del platino. Non mi aveva entusiasmato affatto come commissario del Comune di Bologna. Di certo non mi dà alcuna emozione ora che è ministro dell’Interno.

Potrei sdegnarmi ma le darei troppa importanza. Definirei Anna Maria Cancellieri una fortunata. Una di quelle persone che nella vita ha fatto il travet avendo la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto.
È una mia impressione. Magari mi sbaglio. Di quando era a Bologna ricordo solo la sua decisione di risparmiare spegnendo i lampioni nei parchi pubblici. Decisione che venne subito accantonata perché evidentemente qualcuno le fece notare quanto era bislacca.
Da ministro non ha fatto alcunché per cui vada ricordata. Di sicuro però ce la ricorderemo per un silenzio mancato. Quello messo in scena davanti alle telecamere di Tgcom24 quando ha detto che “noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà”.
Peccato che tanti giovani, a cominciare da me, abbiano abbandonato la propria terra per trovare fortuna al Nord. Chi a 800 chi a 1.200 chilometri di distanza da mamma e papà. E prima ancora i nostri genitori avevano abbandonato la propria terra per andare a lavorare in miniera in Belgio dove mamma e papà non c’erano.
Ma la fortunata travet Anna Maria Cancellieri che ne sa? Di certo sarebbe bene si informasse prima di parlare. E se proprio non può farlo allora dia il giusto spazio al silenzio. Che spesso vale oro.

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