Giornalista e scrittore
 

Prima dei detenuti c’è la gente onesta

Prima dei detenuti c’è la gente onesta a cui pensare al contrario di Napolitano e di chi si preoccupa dei delinquenti

Prima dei detenuti c'è la gente onesta a cui pensare Prima dei detenuti c’è la gente onesta a cui pensare al contrario di quanto fa o finge di fare il presidente Napolitano e i tanti politicanti come lui preoccupati dei delinquenti dietro le sbarre. Probabilmente è un mio limite e ne prendo atto. Però non capirò mai chi anziché pensare alla gente onesta che muore di fame o alle imprese che non ce la fanno a dare lavoro si preoccupa di chi delinque e quindi va giustamente in carcere.

Sarà l’età o comunque l’indole in tanti anni di nulla, ma Giorgio Napolitano si dimostra ancora una volta lontano e fuori dalla realtà. Come del resto tutti i politici e i politicanti come lui. La sua preoccupazione ora sono le condizioni carcerarie. Sono certamente un problema ma in una ipotetica scala gerarchica dei valori e delle priorità viene sempre dopo i problemi della gente onesta che non riesce ad andare avanti per colpa proprio dei politici inetti.
«L’Italia viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti» ha detto il compagno (?) sul Colle. Senza preoccuparsi di chi, onesto, è finito sotto un ponte e al contrario dei detenuti delinquenti non ha neppure un tetto, un letto e pasti garantiti. E poi, per la serie non c’è mai limite al peggio, se l’è presa con «quelli che, come i grillini, hanno un pensiero fisso e se ne fregano dei problemi della gente e del Paese. E non sanno quale tragedia sia quella delle carceri». Come se lui e quelli come lui avessero mai fatto nulla per il Paese a parte portarlo alla rovina.

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