Fn sotto Repubblica e la libertà di stampa è in pericolo. Ma non lo è quando gli editori pagano 5 euro al pezzo
La manifestazione di Fn sotto la redazione di Repubblica, secondo alcuni è un grave attentato che mette in pericolo la libertà di stampa e probabilmente anche la democrazia. Una decina di militanti di Forza nuova manifesta pacificamente sotto la sede di Repubblica ed è subito cominciata la gara a chi la spara più grossa sulla fine della democrazia in Italia.
Qualcuno fa esplodere l’ennesimo ordigno davanti a una caserma e la parola d’ordine è non enfatizzare. Per il capo della polizia, Franco Gabrielli, il blitz davanti alla sede del giornale di De Benedetti è “molto grave”. Ma la bomba contro i carabinieri è un “fatto grave ma non da amplificare oltremodo”. Mi chiedo come si sentano tutti quegli uomini e quelle donne in divisa che ogni giorno mettono a repentaglio la propria vita per difendere i cittadini. Cosa provino a ritrovarsi un capo che minimizza gli attacchi contro i propri sottoposti. Come si possa lavorare con la consapevolezza che nel caso dovesse accadere qualcosa il proprio capo sia il primo a scaricarti.
Però, Dio ce ne scampi se un manipolo di Fn manifesta sotto le sede di Repubblica perché la libertà di stampa e la democrazia sono pesantemente minacciate. Che un giornale sia uno strumento migliore e più remunerativo ai propri fini personali rispetto al lavoro e all’abnegazione dei propri uomini? O dovremmo supporre che, come al solito, gli estremismi di destra siano più pericolosi di quelli di sinistra?
È normale far passare il messaggio che se i brutti, sporchi e cattivi di Forza nuova manifestano il proprio pensiero, condivisibile o meno, mettiamo in gioco la democrazia e se gli anarchici gettano bombe si tratta di ragazzate? Se così fosse qualcuno dovrebbe spiegarmi perché dopo 30 anni siamo ancora a correre dietro a un terrorista di sinistra come Cesare Battisti responsabile di quattro omicidi.
la libertà vale per tutti
Che la libertà di stampa sia un bene primario non vi sono dubbi. Ma la libertà deve valere per tutti. Anche per quei giornali che a qualcuno appaiono meno simpatici perché non la pensano come chi si arroga l’imprimatur divino di possedere saggezza e conoscenza. Come ha detto il capo della polizia, la libertà di stampa va difesa sempre. “Tutte le volte che si mette in discussione la possibilità che la stampa sia libera credo sia un interrogativo per tutti. Su queste vicende credo che non si debba mai avere l’improntitudine di fare dei distinguo. Queste cose vanno condannate senza ma senza se, che riguardino testate che si collocano a destra, a sinistra o al centro”.
E ha ragione, ma la libertà di stampa andrebbe salvaguardata anche dagli editori che usano i giornali per meri scopi personali. Da quegli editori che pagano un cronista 5 euro al pezzo. Soprattutto da quell’editore che al congresso della Fnsi ebbe a dire che “i giornalisti dovrebbero pagare gli editori perché con i loro giornali permettono loro di essere famosi”.
Per concludere in saggezza, riferendosi alla bomba contro la caserma dei carabinieri di Roma San Giovanni, Gabrielli ha aggiunto una bella perla. “Questi episodi sono avvenuti anche nel passato. Abbiamo idee abbastanza chiare su chi possa essere. E quindi svilupperemo queste idee, che non mi sembra il caso di esplicitare. Vorrei dare un messaggio di rassicurazione, non stiamo parlando di situazioni di allarme particolarmente importante”.
Quindi, noi abbiamo gente che da anni getta bombe, ma secondo Gabrielli non ci sarebbe allarme. Ci sono dei ragazzacci che rischiano di ferire qualcuno, come è già accaduto in passato, ma per il capo della polizia ci sarebbe da stare tranquilli.