Giornalista e scrittore
 

Roma2024 e la coerenza del sindaco Raggi

Roma2024 e la coerenza del sindaco Raggi nel ribadire un no già annunciato in campagna elettorale

Roma2024 e la coerenza del sindaco Raggi nel dire no

Il no del sindaco Virginia Raggi a Roma2024 è la prova di coerenza e serietà. È evidente che in questo Paese non siamo più abituati alla coerenza. In campagna elettorale l’allora candidato sindaco di Roma, Virginia Raggi, disse esplicitamente che se fosse stata eletta avrebbe impedito la candidatura della Capitale ad ospitare le Olimpiadi del 2024.

Il 70% dei romani l’ha eletta e c’è da pensare che fosse consapevole che sarebbe andata in tal modo. Si aspettava che una volta al Campidoglio la Raggi avrebbe detto no a quella candidatura. Coerentemente con quanto aveva affermato così è stato. Pertanto non si capisce dove sia lo scandalo. Per la prima volta in Italia un politico fa quello che aveva promesso in campagna elettorale. E vedere che in tanti lo attaccano mi fa pensare che i cittadini italiani amino davvero essere presi in giro.
Come se avessero preferito che la Raggi avesse fatto il contrario di quanto annunciato. Personalmente ritengo questa scelta molto giusta. Buttare soldi per costruire altri impianti quando a Roma ce ne sono tantissimi inutilizzati mi pare un inno allo spreco che tutti, almeno a parole, diciamo di detestare.
Sprecare denari pubblici per far arricchire qualche amico degli amici mi pare quantomeno disdicevole. Gettare risorse in quel modo quando ci sono altre priorità mi pare come un voler davvero dare schiaffi alla povertà. A qualche smemorato bisognerebbe ricordare lo scandalo dei Mondiali di Italia 90. Nel comitato c’era proprio quel Montezemolo che il presidente del Coni, Malagò, aveva intenzione di mettere anche in questa avventura delle Olimpiadi.
Per quella manifestazione abbiamo pagato mutui per 25 anni. L’ultima rata da 61 milioni di euro l’abbiamo versata nel dicembre del 2015. Abbiamo buttato 7.000 miliardi del vecchio conio. Certamente avremmo potuto utilizzarli per qualcos’altro di più utile, equo ed etico anziché arricchire personaggi dubbi e discutibili. E ora che un nuovo scempio è stato evitato tanto di cappello al sindaco di Roma, Virginia Raggi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *