Giornalista e scrittore
 

Trasgressione senza segreti nel giallo Gioco mortale

Trasgressione senza segreti nel giallo Gioco mortale, la seconda avvincente e piccante avventura di Saru Santacroce

Trasgressione senza segreti nel giallo Gioco mortaleLa trasgressione è davvero senza segreti nel giallo Gioco mortale, la seconda avvincente e piccante avventura del cronista salentino Saru Santacroce. Un giallo che ha Bologna e le sue bellezze e i suoi misteri sullo sfondo. Seguendo le indagini della squadra mobile per catturare chi ha ammazzato un lussurioso viveur bolognese, il cronista salentino racconta il mondo della trasgressione nel quale questo delitto pare maturato.

La vittima è un facoltoso industriale bolognese che ha deciso di non vivere per lavorare ma di godersi le ingenti risorse che la famiglia gli ha lasciato. La sua villa che si affaccia sui Giardini Margherita è teatro di feste e meta dei tanti amanti dei giochi per adulti. Infatti, in base a quanto emerge dalle indagini, la persona uccisa è un frequentatore di luoghi in cui si pratica la sessualità senza tabù: festini a luci rosse, club privé, saune naturiste.
Ma in particolare sono due le donne sulle quali si concentra l’attenzione degli inquirenti alle prese con questo mistero a luci rosse. Una è la donna di servizio, Idea Luce; l’altra, Anna Dolce, è una bellissima donna che frequenta i templi della licenziosità in compagnia del marito. Idea Luce e Anna Dolce paiono molto diverse tra loro, ma probabilmente non sono così distanti come si potrebbe credere. E con l’evolvere degli eventi si capisce.
Poi c’è il cronista salentino Saru Santacroce. Un personaggio a modo suo. Ama la vita, la vive pienamente e la adora nonostante i contraccolpi e i tanti perché senza risposta. In questo giallo in cui la trasgressione è senza segreti, la sua storia si intreccia con quella principale che dà il titolo a questo gioco mortale. Perché spesso Eros e Thanatos sono due facce della stessa medaglia. Finire a letto con una donna appena conosciuta e dimenticarsi delle salutari precauzioni a volte può far vivere brutti momenti.
Il pensiero unico massificato, voyeur e pruriginoso, definisce corrotto, perverso e malato il mondo della licenziosità. Si tratta invece di una realtà che è solo l’immagine riflessa di ciò che siamo. E forse di ciò che probabilmente sogniamo ma senza avere il coraggio di viverlo per davvero.
Perché, come spiega Saru, parafrasando Jung, la libido non è solo una pulsione sessuale come la definiva Freud. E’ piuttosto una forma di energia psichica che costituisce per l’uomo una spinta vitale che va al di la dell’ambito esclusivamente sessuale acquistando il valore di una vera e propria trasformazione spirituale.
Perché la stagnazione della libido, tanto quanto una diga che accumula senza una valvola di sfogo, può essere distruttiva per il soggetto dando luogo a nevrosi, isteria, ansia, depressione, ossessione, fobia e psicosi. Ancora una volta Saru infarcisce il racconto con citazioni salentine ed esalta la vita in tutte le sue sfaccettature. E siccome il sesso ne è una costante importante vive la propria intimità con spettacolare teatralità e con naturalezza tanto da farla sembrare facilmente realizzabile.
Da qui il messaggio: meno sovrastrutture, meno tabù e più consapevolezza di se stessi e delle proprie emozioni probabilmente aiuterebbero a creare un mondo migliore. Il romanzo ha contenuti forti per cui è molto probabile che Zia Concezione non vi permetterebbe di leggerlo… 
Come è facile supporre, la carne al fuoco in questo giallo è davvero tanta. Così come tante sono le ragioni che spingono a leggere Gioco mortale e non solo per la trasgressione che qui non ha davvero segreti.

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