Giornalista e scrittore
 

Cesare Battisti e i novelli Pac radical chic

Cesare Battisti e i novelli Pac radical chic seminanti odio che si abbeverano al pensiero unico massificato

Cesare Battisti e i novelli Pac radical chic seminanti odioTra il neoergastolano Cesare Battisti e i  novelli Pac radical chic non c’è poi tanta differenza. Una volta c’erano il neo ergastolano e i suoi sodali che usavano sparare a coloro che non erano dalla loro parte. Ora ci sono i novelli Pac radical chic che al posto del piombo usano le parole contro chi usa il proprio cervello rifiutando il pensiero unico massificato. Cambiano gli addendi ma non il risultato.

Della violenza di Battisti&Co ne sanno qualcosa i parenti del gioielliere milanese Pierluigi Torregiani e del macellaio mestrino Lino Sabbadin. In base alla sentenza di condanna, sono due delle vittime di Battisti ai tempi delle sue scorribande criminali. Nella rivendicazione di quei due omicidi i giustizieri del Pac scrissero che «era stata posta fine» alla loro «squallida esistenza». La loro unica colpa era stata di aver reagito a due rapinatori che li avevano aggrediti. Ma soprattutto di averli freddati per legittima difesa.
Sarà per quello che Battisti viene difeso a spada tratta da certa sinistra. Per avere cioè punito chi ha osato ribellarsi alla prepotenza di un delinquente. Perché, per certa sinistra, non è un mistero, difendersi è una colpa. Sperare di potersi godere serenamente la propria casa, i propri beni e i propri familiari è un delitto. E reagire a chi cerca di portarli via è un atto delinquenziale. E siccome non si può più ammazzare chi reagisce e si ribella con una scarica di piombo si usano le parole. Ecco, sono proprio questi i novelli Pac.
Sono il frutto velenoso di una cultura avvelenata. Di una forma mentis distorta, falsa e falsificatrice. Oltre che dispensatrice di odio. Però, ama tanto parlare di democrazia. Si sciacqua la bocca con la libertà e l’uguaglianza. Vuote etichette da appiccicare solo a coloro che si genuflettono al pensiero unico massificato di cui è custode e nutrice. Gli unici con cui finge di confrontarsi perché sa che avrà ragione a prescindere.
Chi invece ama pensare con la propria testa, non è il benvenuto. Non merita rispetto, non ha alcun valore. Nella migliore delle ipotesi è un fascista, uno xenofobo e un razzista. E pertanto lo si può sopprimere. Per fortuna, al contrario di Cesare Battisti e dei suoi sodali criminali, i novelli Pac radical chic, un po’ snob, buonisti e terzomondisti, non usano il piombo. Ma non sono migliori dei loro predecessori. Sono solo la pessima e triste copia.

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