Conte e l’Unione europea che ama solo gli yes man. Ieri a Bruxelles la farsa degli attacchi al nostro presidente
Conte deve per forza fare i conti con l’Unione europea che ama solo gli yes man. E l’augurio è che non diventi un cagnolino scodinzolante. Infatti, quando governava gente prona ai diktat dei saurocrati di Bruxelles andava tutto bene. L’Italia non era un problema per questa farneticazione denominata Unione europea.
Fin quando la Francia ha trovato gente pronta ad assecondare i propri interessi e non quelli degli italiani non ci sono state crisi. Finché i presidenti del Consiglio andavano a prendere ordini dalla Merkel l’Italia era un paradiso terrestre (per gli altri). Allorquando i governi nostrani imponevano le tasse chieste dal Fmi l’economia italica aveva un outlook più che positivo. Fino a che nessuno ha posto il problema dei migranti l’Unione europea era un’armoniosa melodia di popoli.
Poi, all’improvviso, l’incantesimo si è rotto. L’Italia è diventata una mina vagante. È diventato un paese senza cuore che fa morire chi cerca una vita migliore. Lo spread ha cominciato a raggiungere picchi spaventosi. I nostri amabili partner europei sono diventati meno amici. Hanno cominciato ad innervosirsi mostrando il loro vero volto. All’inizio hanno mandato allo sbaraglio il signor Gin Claude Juncker. Tra un litrozzo e l’altro ha provato a tuonare contro il Belpaese. Ma la sua credibilità è inferiore allo zero, proprio come quella dell’Ue.
Così le lobby che governano Bruxelles hanno cambiato strategia. Hanno iniziato a fare il gioco duro. Dapprima hanno usato l’arma dello spread. E hanno trovato come sponda i soliti prezzolati nostrani che pensano più agli altri che ai propri cittadini. Non hanno ancora compreso, però, che con queste mosse fanno più male a loro stessi. Ma chi è disperato non ha la lucidità per comprendere. Non è lucido chi sa che da maggio dovrà cercarsi un’occupazione avendo concluso la propria insulsa esperienza politica. E, infatti, ieri è andata in scena l’ennesima farsa. A dimostrazione che l’Ue non fa gli interessi della gente. Che i veri burattini stanno proprio là, al soldo degli interessi delle lobby.
Ma Conte sa che l’Unione europea ama solo gli yes man. Due parlamentari hanno pretestuosamente attaccato il nostro presidente del consiglio Giuseppe Conte. A qualche parlamentare italiano è parsa una cosa molto divertente dato che si è abbandonato pure a una risatina. Ma Conte ha dimostrato di sapersi ben difendere. Ha dato prova di non avere a bisogno dell’aiuto di chi tradisce gli interessi degli italiani. Di gente che evidentemente non è abituata ad avere a che fare con persone perbene come l’attuale inquilino di palazzo Chigi. E ha messo ancora una volta in evidenza come non sia certo questa l’Europa che risolve i problemi della gente. L’augurio è che non diventi come i tanti che l’hanno preceduto.