Il giornalismo in Italia nel saggio giuridico Senza Bavaglio che affronta questo tema scottante in maniera obiettiva
Il saggio giuridico Senza Bavaglio affronta il delicato tema di cosa sia il giornalismo in Italia. E approfondisce questo argomento piuttosto scottante in maniera molto obiettiva. Al centro di Senza Bavaglio c’è proprio l’evoluzione del concetto di libertà di stampa che fa rima con giornalismo. Il quadro che ne emerge è a dir poco impietoso. Ma questa non è una notizia perché la situazione è evidente sotto gli occhi di tutti. E probabilmente non dà molto conforto neppure guardare nel giardino dei vicini perché la situazione non è rosea neppure altrove.
Certamente la libertà di stampa e un giornalismo libero sono valori fondanti dell’ordinamento statale. Lo spiega benissimo l’articolo 21 della Costituzione con i suoi sei commi. E nel saggio Senza Bavaglio c’è la storia di 50 anni di lavoro interpretativo di dottrina e giurisprudenza che ribadisce questo concetto. Ma stiamo parlando di pura teoria. La realtà, come al solito, è molto distante dai precetti teorici. E 72 anni di presunto esercizio della democrazia hanno messo bene in evidenza questa discrasia. Un’anomalia che non è solo italiana, come i fatti dimostrano continuamente.
Fare il giornalista non è semplice e oggigiorno è ancora più complicato. Ma per interpretare al meglio questa missione ci vuole coraggio. Una dote che in pochi hanno o dimostrano di avere in virtù di quel “tengo famiglia” tante volte udito nei miei 25 anni di lavoro giornalistico. E quante volte mi è toccato udire l’altro esempio di coraggio che si declina con “ma chi te lo fa fare”. Insomma, la situazione non è facile e neppure rosea. Ma guardare avanti si può e si deve. Magari attraverso il viaggio che il saggio giuridico Senza Bavaglio propina al lettore affrontando il delicato tema del il giornalismo in Italia.