Il riconoscimento a impegno ed onestà che pagano sempre perché il tempo è galantuomo e rende i giusti meriti
Il riconoscimento a impegno ed onestà, due qualità che hanno sempre contraddistinto il mio modo di fare giornalismo. E che pagano perché il tempo è galantuomo e rende sempre i giusti meriti a chi li ha. Certamente ho commesso i miei errori, ma sempre in buona fede. In una ricerca su Google mi sono imbattuto in un blog in cui, nel corso di una discussione, si faceva una considerazione sul sottoscritto. Devo ammettere che è stato bello constatare come l’impegno, il sacrificio, l’abnegazione e l’onestà possano trovare apprezzamento.
Ovviamente non ho la pretesa di piacere a tutti e ci mancherebbe! Ma ho il convincimento che molto di buono ci sia quando la mente è scevra da miserevoli e miserandi interessi di parte, da becera invidia e da odio senza fondamento. Perché così emerge quel barlume di razionalità e di onestà che spinge a riconoscere il reale valore della persona che ci è di fronte. Qualche volta mi sono pure chiesto perché qualcuno possa avercela con me fino a spingersi a denigrarmi scrivendo o dicendo il falso. Sarà per la mia tendenza a dire sempre ciò che penso anche quando sono più che consapevole che non piaccia.
Sarà perché fatico a comprendere il compromesso finalizzato al mero interesse personale o perché non ho mai fatto accordi sottobanco. E non escludo che possa essere perché odio portare il mio cervello e la mia integrità morale all’ammasso sottoponendoli al cappio del pensiero unico massificato anche a costo di essere boicottato. L’unica spiegazione è che anche i poveretti hanno evidentemente diritto al loro minuto di vanagloria. Francamente mi interessa poco. In fondo, come ho sperimentato fieramente in questi miei primi 45 anni, il tempo è sempre galantuomo. Kronos, che è il peggiore fustigatore dell’Io, dà sempre la vera misura di ognuno stracciando quel velo farisaico dietro al quale in tanti amano nascondersi. E a me va bene così.