La 10 maratone in 10 giorni sul lago di Orta in provincia di Novara è un’imperdibile esperienza podistica
La 10 maratone in 10 giorni di Orta rappresenta a mio avviso la più bella esperienza umana e podistica da me vissuta fino a questo momento. Correre la 10 maratone in 10 giorni nella splendida cornice del Lago d’Orta in provincia di Novara è un’occasione che nessun podista dovrebbe perdersi. Sono varie le ragioni per cui un maratoneta dovrebbe cimentarsi con questa manifestazione organizzata magistralmente dal Club Super Marathon Italia che ha nel suo presidente Paolo Gino e nei suoi validissimi collaboratori il proprio valore aggiunto.
Innanzitutto, l’opportunità di misurarsi con se stessi correndo non una bensì dieci prove regine consecutivamente. E cimentarsi con questa prova davvero impegnativa in una location quasi magica come il lago d’Orta facilita di parecchio. Come ha detto una volta lo scrittore Fabrizio Caramagna “esistono luoghi che respiri e senti tuoi”. Proprio “come quelle persone che, anche se non hai mai incontrato, conosci da sempre”. E, infatti, la possibilità di correre lì e in compagnia di persone che ti fanno sentire in famiglia vale, come direbbe qualcuno, il prezzo del biglietto.
Ho corso la 10 in 10 di Orta due volte e non vedo l’ora di ripetermi. Perché, parafrasando Platone, “non vi è nulla di male nel ripetere una buona cosa”. Mentre disputavo una delle dieci maratone, il presidente Paolo Gino mi ha chiesto se ne era valsa la pena lasciare il mio Salento per andare a correre sul lago d’Orta in pieno agosto. Non ho avuto dubbi nel rispondergli che per correre la 10 in 10 sul lago d’Orta vale la pena lasciare persino il Salento per una dozzina di giorni nel cuore dell’estate. Ne vale la pena, appunto, per la bellezza dei luoghi e per la bellezza delle persone che vi si incontrano.
A questa manifestazione, poi, ci sono parecchie cose che mi legano. Innanzitutto, nel 2023 sono stato il primo podista leccese a correre la 10 maratone in 10 giorni. Non c’è alcuna civetteria da parte mia, ma solo l’orgoglio di poter dire fieramente che Lecce c’è. Che poi la Capitale del Barocco sia o meno ben rappresentata dal sottoscritto è un’altra questione. Sicuramente nel Leccese ci sono corridori più forti e più dotati di me, che possono senza dubbio fare meglio. E quest’anno – con addosso i colori della mia società, Atletica Taviano 97 – mi sono ripetuto bissando la stupenda e impegnativa manifestazione che il Club Super Marathon Italia organizza da dieci anni.
Quest’anno, poi, il sapore della riuscita è stato ancora più inebriante perché ho raggiunto e superato il traguardo delle 100 maratone e ultra maratone disputate finora. E il Club ha dato il meglio di sé per farmi festeggiare questo evento. Perché nelle occasioni importanti la famiglia non può certamente mancare.
Solitamente non è facile compiere un’impresa. Ma spesso è ancora più difficile ripetersi. La prima volta la fortuna del principiante può starci, ma la seconda ci vuole per forza qualcosa in più. Non fosse altro che la messa in campo della enorme esperienza accumulata la volta precedente. Come diceva l’allenatore americano di basket, John Wooden, “Per vincere ci vuole talento, per ripetere la cosa ci vuole carattere”.
Anche nel 2024, nel pieno caldo agostano (dal 3 al 12), mi sono voluto misurare con me stesso correndo la 10 in 10 di Orta e pure stavolta ce l’ho fatta. Ringrazio tutti coloro, e sono stati tanti, che mi sono stati vicini nei momenti in cui ho preso questa decisione assolutamente non a cuor leggero proprio per la difficoltà che un tale impegno indubbiamente comporta e per la relativa tensione che crea. Perché in 42 km e 195 metri può accadere di tutto e costringerti mestamente alla resa. Se poi moltiplichi quel numero magico per 10 diventa tutto ancora più dannatamente complicato. E vedere tanti amici costretti alla resa durante la manifestazione del 2023 – tra ritiri, ricoveri e controlli medici urgenti – ha reso tutto ancora più dannatamente complicato. È vero che la vita ti pone di fronte a sfide ben più difficili. Ma chi come me adora correre le maratone – ma credo che valga per tutti in ogni ambito – può comprendere che una sfida non portata a termine crea un turbamento d’animo con il quale è meglio non cimentarsi.
E mentre mi godo il successo appena portato a casa penso già alla prossima edizione facendomi forza con il famoso detto che non c’è due senza tre.