Giornalista e scrittore
 

La rivoluzione dei radical chic sull’amaca

La rivoluzione dei radical chic sull’amaca senza fame non coincide con quella originata da chi aveva lo stomaco vuoto

La rivoluzione dei radical chic sull'amaca senza fameLa rivoluzione dei radical chic che stanno sull’amaca e sono senza fame per ovvie ragioni non coincide con quella vera originata da chi aveva lo stomaco vuoto e per tale ragione scese in piazza. Ma soprattutto, per sfatare una curiosa teoria benpensante e radical chic, pensata da una comoda amaca, per fare la rivoluzione non occorre avere una pergamena in salotto. O aver letto Marx ed Engels ed essere di sinistra.

Perché solo chi non ha mai conosciuto la fame e di conseguenza non crede a chi ha fame per davvero può pensare una cosa del genere. Del resto, non è facile comprenderlo per chi guarda il mondo da una comoda posizione. Non può capire chi non ha mai comprato una confezione di uova o un pacco di farina dando prova di conoscere la vita reale. Se lo avesse fatto gli sarebbe risultato più facile capire che la rivoluzione non la fanno coloro che conoscono i cicli di Schumpeter o hanno dato l’esame di Economia politica 1 e 2 o letto tanti libri. Proprio da quei libri avrebbe capito che insorgono proprio coloro che hanno tanta fame. Eppure la storia certe cose le insegna.
E se l’amaca non assopisse la ragione e non violentasse l’intelligenza sarebbe facile ricordare che la Rivoluzione per eccellenza non la fece chi aveva letto tanti libri. Bensì chi aveva tanta fame e non conosceva la differenza tra pane e brioche. Non insorge chi sta con la pancia piena su un’amaca e non ha mai conosciuto la disoccupazione o la fame. Ma chi è costretto a fare i conti con i sogni infranti e la pancia vuota.
Moretti, Curcio, Gallinari e i loro compari il mondo non l’hanno cambiato nonostante avessero ars oratoria, tanto indottrinamento e avessero divorato numerosi volumi. Così come non l’hanno cambiato Che Guevara o Fidel Castro. I forconi probabilmente non potevano essere il meglio. E per chi sta comodo sull’amaca avevano anche il demerito di essere destrorsi. Ma la storia dice già che i bocconiani al vertice delle Istituzioni hanno fatto molto peggio. Il problema forse sta nel fatto che chi sta comodo su un’amaca non può capire chi ogni giorno combatte per dare da mangiare ai propri figli.

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