La sinistra tra il muro di Berlino e il M5s che si prende Roma con l’augurio che sappia ben governare la città
Rischia di perdere le amministrative di Roma ma nonostante ciò la sinistra è ancora alle prese con antichi e inutili dilemmi che la pongono tra il muro di Berlino e il M5s. In tanti continuano a dire che non sia un buon segnale che alcuni esponenti di destra o centrodestra diano il proprio voto alla candidata del Movimento 5 stelle, Virginia Raggi, al secondo turno delle amministrative di Roma.
Per loro questa dichiarazione di voto sarebbe la dimostrazione che il movimento di Beppe Grillo affonda le proprie radici a destra. Se siamo ancora a questi paradigmi vuol dire che il tempo per qualcuno non è mai passato. Probabilmente il muro di Berlino, beati loro, non è ancora caduto.
Questi presunti figliastri degli anni Sessanta e Settanta a mio avviso sfiorano il ridicolo. Perché la loro triste faziosità non dà lustro alla loro presunta intelligenza. Chissà perché queste teorie a dir poco discutibili siano sempre figlie di chi ritiene di rappresentare il popolo e il pensiero di sinistra.
Se dovessi seguire il filo logico del loro discorso dovrei supporre che se il loro presunto mentore dovesse proporre loro di votare gente discutibile o qualche furbetto del quartierino lo voterebbero. Questa gente probabilmente non si è ancora resa conto che più che l’appartenenza è importante oggigiorno la persona.
Se uno schieramento a me non congeniale mi presentasse una persona di assoluto valore e di dimostrate capacità non vedrei ragioni per non votarlo. Se poi questi presunti benpensanti di sinistra preferirebbero comportarsi come il famoso personaggio di tafazziana memoria facciano pure.
Del resto non è la prima volta che dimostrano capacità innate a farsi del male. Un personaggio di sinistra, quando ancora era in auge, diceva che la sinistra ha la capacità di pensare non realizzabili cose che poi si materializzano per davvero. E un altro diceva che il futuro è in noi prima ancora che ce ne accorgiamo. Ma Tafazzi, forse, non comprenderebbe perché la storia per lui è passata invano.