Contro Trump anche le donne molestate in questa competizione per la Casa Bianca nel tentativo di fermare il repubblicano
Nella corsa alla Casa Bianca contro Trump scendono in campo anche le presunte donne molestate. Non poterono le gaffe o le dichiarazioni forti e controverse quanto possono le donne. L’altra metà del cielo continua ad essere croce e delizia di quanti si cimentano con la politica o con il potere.
Silvio Berlusconi ne sa certamente qualcosa. Così come tanti altri politici nostrani prima di lui che non sono però finiti sotto i riflettori o in Tribunale. Ora è il turno del candidato repubblicano alla Casa bianca, Donald Trump. Le infinite polemiche sulle sue posizioni forti, le sue dichiarazioni controverse, le sue gaffe o le sue battute pare che siano state concime per la sua ascesa. Ora i detrattori ci provano con le donne.
Decine di figure che in tanti anni non si sono mai fatte sentire, magari con una denuncia per molestie. Ma ora compaiono miracolosamente e all’improvviso in questa campagna elettorale con una scivolata da tergo da cartellino rosso.
Poi gli americani ci mettono parecchio del loro per fare certe figure. Donald Trump, che è solo un aspirante, è un dilettante in confronto al loro ex presidente e maestro Bill Clinton. Bisognerebbe ricordare che il suo cervello andava in bestia di fronte a qualcosa di femminile che respirasse.
Chissà che in questa corsa verso il basso non emerga pure la zia ottantenne che racconta di un Donald cinquantenne che ravanava nelle mutande quando lei andava a prendere il the con la mamma.