Sul caso Regeni l’Egitto ci raggira raccontando balle e siamo al secondo outsider dopo l’India con i marò
Sul caso Regeni l’Egitto ci raggira ed la seconda volta ch succede in poco tempo dopo l’India con i marò. C’è voluto più di un mese ma alla fine è andata esattamente come c’era da temere. L’Egitto continua a prenderci in giro, il secondo outsider dopo l’India.
Quattro anni sono passati invano se per l’ennesima volta siamo al centro delle barzellette e non abbiamo ancora riportato gli innocenti marò a casa.
Evidentemente è questa la considerazione che dell’Italia e degli italiani hanno all’estero. Una Repubblica delle banane che si può prendere in giro senza pagare dazio. E se i paesi considerati meno forti si permettono ciò non oso immaginare cosa fanno di noi Stati come quello nazista o quello totalitario che si ammanta di essere l’unico custode della democrazia.
Se va avanti così scopriremo che Giulio Regeni è morto di freddo. Che le torture sono solo taglietti e ferite causate da animali selvatici che hanno provato a mangiarlo dopo il decesso. Ci manca solo che ci dicano che è stato vittima di un gioco gay finito male e poi possiamo anche chiudere il cerchio.
Sono certo, e la storia lo ha abbondantemente dimostrato, che se il ricercatore friulano fosse stato americano sarebbe già venuta fuori la verità. E non saremmo stati costretti ad assistere nostro malgrado a questo balletto lercio e maleodorante.