Se le proteste a Kyenge danno solo visibilità al nulla perché contestarla non è razzismo ma presa d’atto dell’incapacità
Le proteste al ministro Kyenge danno solo visibilità al nulla suo e del governo e non sono certo una forma di razzismo come tentano di dire alcuni pseudo benpensanti. Perché il ministro Cecile Kyenge, come tutti i suoi colleghi di governo, è l’emblema di un esecutivo sciatto e incapace.
Di un governo che come unico faro-guida del proprio programma ha l’aumento delle tasse. Ma soprattutto ha la faccia di bronzo necessaria per negare l’evidenza.
Fermo restando che la proteste e le contestazioni vanno garantite quando sono civili, mio malgrado debbo dare ragione a Umberto Bossi. Ha ragione il senatur quando dice ai suoi che contestare la signora Kyenge vuol dire solo dare importanza a un ministro che non ha un’idea e nulla ha fatto finora. Proprio come i suoi colleghi.
Ed è incredibile che qualcuno dia del razzista a chi contesta un ministro non per il colore della pelle bensì per la sua incapacità politica. Perché contestare la Kyenge nella sua funzione di ministro incapace non è razzismo, ma dovere civico.