Giornalista e scrittore
 

Tenuità del delitto e rischio far west

Tenuità del delitto e rischio far west causa malagiustizia quadruplicano le vessazioni in danno della vittima

Tenuità del delitto e rischio far west causa malagiustiziaTenuità del delitto e rischio far west sono le due facce della stessa colonna infame. Dapprima la tempesta emotiva che dimezza la pena del reo di femminicidio. Poi la bruttezza che allevia quella dello stupratore. Infine, la presunta tenuità del reato che scagiona l’imputato facendo pericolosamente strada alla giustizia fai da te. Direi che siamo davvero giunti ai titoli di coda della giustizia. Davvero è il momento di dire basta all’alea della giustizia che permette a giudici e magistrati di fare ciò che vogliono senza preoccuparsi di dare conto. Davvero è ora di mettere un freno alla giustizia creativa di cui sono unici responsabili gli adepti della casta giudiziaria.

L’articolo 42 della Costituzione afferma che la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge. Mi chiedo come sia garantita se qualcuno per sei anni impedisce al legittimo proprietario di usufruire di un bene che gli appartiene. Ma soprattutto se un giudice sentenzia che gli arbitri commessi da quella persona siano talmente tenui da escludere la punibilità. Questo è il classico esempio di giustizia che vessa quattro volte la vittima: non solo subisce il reato, ma deve pagarsi un avvocato; finisce nel tunnel della (in)giustizia e un giudice le dà pure torto. Cornuta e mazziata.
Dunque, perché il cittadino perbene dovrebbe continuare a perseguire la strada della legalità se chi non riesce proprio a restare in quei binari ha sempre la meglio? È questo il famoso humus che non permette di debellare la criminalità e la corruzione. Se chi viene pagato per amministrare la giustizia non offre risposte, perché il cittadino perbene dovrebbe sentirsi in colpa se si rivolge a poteri terzi rispetto allo Stato? Soprattutto se ha la certezza che l’Antistato lo tuteli al contrario dello Stato?
Da sei anni una persona perbene viene privata della possibilità di godere di un proprio bene e pertanto si rivolge alla magistratura per chiedere conto dei soprusi subiti. Ma la sua denuncia resta per tre anni nei cassetti di un pm. Inutili e improficui i tentativi del suo avvocato di invogliare l’azione penale. Ne riceve solo vuote rassicurazioni e promesse di un lavoro certosino. “L’indagine è complessa, ma stiamo facendo del nostro meglio. Vedrà che presto ci saranno degli sviluppi”. Tutte bugie. Quel fascicolo non è mai uscito dal cassetto e non c’è stata neppure l’ombra di attività investigativa.
L’unica fortuna di quel cittadino perbene e vittima è consistita nel fatto che quel fascicolo sia finito nelle mani di un magistrato appena giunto in Procura che, dunque, non conosceva ancora nessuno. E, infatti, quasi per miracolo quella denuncia si è trasformata in una citazione diretta a giudizio. Dopo quattro anni, finalmente, è cominciato il processo. Chi ha assistito alle udienza aveva la certezza che per gli imputati non ci sarebbe stato scampo. Il reato era lapalissiano. Ma quel cittadino, che nutriva poche speranze nella casta, sapeva che qualcosa avrebbe potuto non funzionare come avrebbe dovuto. Pertanto, invitava alla calma. Meglio attendere la sentenza prima di abbandonarsi a forme di giubilo.
E, infatti, il coup de théatre è arrivato. Immancabile come le tasse, con le quali quell’onesto cittadino paga coloro che dovrebbero amministrare la legge in nome del popolo. Il giudice ha stabilito la non punibilità dei rei per la tenuità del fatto. Così come prevede l’articolo 131 bis del codice penale voluto nel 2015 dal governo Renzi che ha introdotto il delitto troppo tenue per essere condannato. E pazienza se quel cittadino è stato espropriato della sua proprietà proprio per quei tenui reati. Pazienza se quella sentenza calpesta perfino al Costituzione che tutela la proprietà. Costituzione di cui è garante il presidente della Repubblica, presidente anche del Csm. Quanto ci vuole a supporre che anche quel cittadino perbene, la prossima volta farà come gli altri e, esasperato, ricorrerà anch’egli alla giustizia fai da te? Perché il pericolo di una giustizia che proprio non funziona e l’ultima trovata della tenuità del delitto portano con loro il rischio di un ritorno al far west.

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