In Ue la Brexit c’era già stata con lo statuto speciale concesso alla Gran Bretagna, poi Bruxelles ha fatto anche peggio
In Ue la Brexit c’era già stata con le norme che distinguevano tra cittadini di serie A e B. Minori diritti sociali per i nuovi arrivati in Gran Bretagna anche se cittadini Ue. E poi l’uso della sterlina e non dell’euro. Ma anche frontiere sbarrate ai migranti. La tolleranza per i propri paradisi fiscali; lo statuto speciale; l’autonomia per le proprie banche, assicurazioni e istituzioni finanziarie.
Non c’era bisogno del salvifico referendum sulla Brexit perché di fatto la Gran Bretagna con queste concessioni avute da Bruxelles qualche mese fa era già fuori dall’Ue. Ragioni sufficienti per affermare che l’Europa unita era e resta una farneticazione di burocrati e tecnocrati che non hanno a cuore la vera anima dell’Ue, ossia i cittadini di fatto depauperati dei loro diritti.
Senza dimenticare il nodo scorsoio delle due velocità che favorisce la concorrenza sleale e spietata tra gli stati membri. Se il lavoro costa meno in alcuni Paesi membri le aziende chiudono per stabilirvisi. E ciò non significa economicità delle scelte ma solo depauperamento di quanto guadagnato con lotte di civiltà. Perché non è pagando meno i lavoratori che si risolve il problema della competitività.
Non è togliendo il benessere con le politiche restrittive che si conserva la pace. Non è fingendo di non vedere o lasciandolo sulle sole spalle dell’Italia che si risolve il problema immigrazione. È stato lo stesso carrozzone Ue, scelleratamente germano-centrico, a porre le basi per la rivoluzione che ne segnerà fallimento e morte.
La Brexit è la dimostrazione del negativo sentire comune dei cittadini nei confronti dei saurocrati di Bruxelles che vivono nel loro mondo dorato. Ma soprattutto fa capire che i tedeschi debbono essere ridimensionati. In caso contrario possiamo cominciare a ragionare sulle tante cose buone che possiamo fare risparmiando i tanti soldi che paghiamo per mantenere il carrozzone.