Amore e attenzioni salvano gli ulivi dalla Xylella perché come canta Nada la vita senza l’amore è un albero senza foglie
Forse amore e attenzioni non salvano gli ulivi del Salento dalla Xylella ma sarebbe comunque un bene dedicare maggiori attenzioni a questi monumenti. Era il 1969 quando Nada a Sanremo cantava ‘Ma che freddo fa’. In quella canzone spiegava che ‘la vita senza l’amore è solo un albero che foglie non ha più e s’alza il vento un vento freddo come le foglie le speranze butta giù…’.
Questa potrebbe essere la spiegazione di quanto sta accadendo oggi con la Xylella che sta distruggendo il simbolo e l’anima del Salento. Un batterio importato in Italia, sfuggito di mano. Che ora, grazie all’incapacità dei politicanti italiani, sta mettendo in ginocchio un’eccellenza del nostro Paese, l’olio d’oliva salentino, il migliore che vi sia al mondo.
Ma qual è il nesso tra una canzone e una tragedia? Gli ulivi sono piante millenarie. Nei secoli ne hanno viste e passate di ogni tipo e nonostante ciò sono ancora qui con tutta la loro maestosità. Un batterio li sta mettendo a dura prova e solo l’amore dei contadini li può salvare.
Finora noi salentini abbiamo convissuto con questi alberi. Li abbiamo considerati parte di noi, ci siamo abituati alla loro presenza. E non ci siamo mai curati più di tanto. Convinti che così come è stato sarebbe stato anche in futuro e per sempre. Probabilmente in pochi si sono curati di loro con l’amore che avrebbero meritato.
In tanti ne hanno raccolto i frutti lasciandoli al loro destino. In tanti non hanno mai neppure raccolto i frutti abbandonandoli perché tanto l’olio c’era in abbondanza e conveniva più acquistarlo che autoprodurlo. Ma ora è diverso perché gli alberi stanno morendo e l’olio scarseggia.
E fa specie vedere questi monumenti, più antichi della Torre di Pisa e più vecchi di Dante, sempre verdeggianti e fieri che si spengono e diventano legna da ardere. Ma ecco che la paura di perderli sta facendo rinascere l’amore per queste piante. E in tanti si danno da fare per trovare soluzioni che li salvino.
Scavando nelle vecchie e sagge tradizioni molti contadini, digiuni di batteri e scienza, hanno capito che con le giuste attenzioni e i necessari accorgimenti questi alberi stanno rinascendo e stanno sconfiggendo la Xylella. E vanno aiutati a percorrere questa strada.
Certamente non con le ruspe e la solita incapacità politica nostrana. Perché, come cantava Nada, ‘la vita senza l’amore è solo un albero che foglie non ha più e s’alza il vento un vento freddo come le foglie le speranze butta giù…’.